Cronache

Eredita 3 miliardi di lire. Ma non può cambiarli in euro

Il nonno gli lascia una fortuna da tre miliardi di vecchie lire in un conto in svizzera. Ma Bankitalia non li può cambiare in euro

Eredita 3 miliardi di lire. Ma non può cambiarli in euro

Fuori tempo massimo. Scoprire di essere milionario e non poterlo diventare davvero non deve essere una bella sensazione. Ma è quello che è successo a Luigi C., un bancario romano, che a luglio è diventato l'erede unico dell'enorme fortuna accumulata dal nonno in Svizzera. Il testamento parla chiaro: Luigi è ora proprietario di un conto da 3 miliardi delle vecchie lire. Bello, bellissimo. Il problema è che per la legge quei fogli di carta al momento non valgono nulla. Zero. Tre miliardi svaniti per colpa di un cavillo. Per lo Stato Italiano, infatti, la conversione delle lire in euro poteva essere fatta solo entro 10 anni dall'ingresso della moneta unica europea. La scadenza era il 2012, ovvero sei anni fa.

Il bancario ha provato lo stesso a rivolgersi a Bankitalia, che però ha rimandato indietro i tre miliardi di vecchie lire: troppo tardi. Come successo anche in passato. Ora, sarà compito degli avvocati provare a far rientrare quel milione e mezzo di euro nelle casse di Luigi. La strategia è di quelle già adottate in passato: far passare l'idea che i 10 anni di decorrenza scattino non dal 2002, ma da quando si viene a conoscenza del possesso delle somme.

Il nonno di Luigi era un imprenditore che si era rifugiato a Lugano e lì aveva portato anche le sue fortune.

Solo che non ha mai pensato di convertirle in euro, lasciando così in mano al nipote una fortuna che per ora vale zero.

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