Facebook censura il Giambologna: "Sessualmente esplicito"

La denuncia di una scrittrice bolognese: "Non mi consentono di pubblicare un'inserzione pubblicitaria con la fontana del Nettuno"

La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)
La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)

Facebook è più "bacchettone" persino del Vaticano del XVI secolo. Sembra una battuta ma non lo è.

La denuncia arriva dalla scrittrice Elisa Barbari, che si è lamentata perché le linee guida del social network fondato da Mark Zuckerberg hanno censurato un'immagine del Nettuno dell'omonima famosissima fontana del Giambologna. Il motivo? "Viola le linee guida sulle pubblicità (la foto era inserita in un'inserzione pubblicitaria, ndr): presenta un'immagine con contenuto esplicitamente sessuale che mostra eccessivamente il corpo o si concentra su parti del corpo senza che sia necessario."

L'incredibile censura a una scultura che venne appunto commissionata dal legato pontificio Pier Donato Cesi nel 1563 ha scatenato le ire del critico d'arte Philippe Daverio, che ha commentato l'episodio parlando di "politiche peggio di quelle della Controriforma".

Anche la stessa Barbari, d'altronde, ha bollato la reazione del social come "roba da matti", ricordando come in occasione della festa delle matricole negli anni Cinquanta il Nettuno venne vestito.

Forse Facebook, ironizza caustica la scrittrice, lo preferiva così agghindato. Coperto ma pudico.

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