"Siamo al delirio. Peggio, all' ignoranza crassa". Vittorio Feltri usa parole dure per coloro che "attribuiscono a Libero la responsabilità della tragedia di Ancona in quanto il nostro giornale ha propagandato la pistola al peperoncino quale arma di difesa".
Per il fondatore di Libero si tratta del trionfo dell'"imbecillità diffusa su internet". "La rivoltella non è offensiva bensì protettiva. Se qualcuno cerca di violentare una donna oppure entra furtivamente in casa tua non esiste un mezzo adeguato per respingere il malintenzionato o l'intruso", scrive Feltri. Che vede nella pistola al peperoncino lo strumento per provocare stordimento nell'aggessore e dare alla vittima la possibilità di fuggire. "Il peperoncino non uccide, non ferisce, al massimo ti debilita e consente di tagliare la corda, di avvertire la polizia o i carabinieri", aggiunge. Ma "il cretino che in discoteca ha spruzzato lo spray urticante - precisa - non lo ha fatto allo scopo di salvaguardare se stesso, visto che non era minacciato da alcuno, ma per seminare il panico nel pubblico e provocare un caos infernale". Feltri, poi, se la prende con il gestore del locale che ha fatto entrare 1400 persone "dove ce ne stanno comodamente 870 al massimo".
"Prendersela con la pistola innocua di Libero per spiegare la sciagura nel capoluogo marchigiano equivale ad accusare uno starnuto di aver causato una frana. I social ormai sono l' eco di una idiozia sfrenata che serpeggia in coloro che, invece di riflettere, vomitano sentenze insensate", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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