Finisce sotto inchiesta la gestione della sicurezza ​al tribunale di Milano

La procura di Brescia ascolterà nei prossimi giorni anche le guardie giurate che ieri mattina svolgevano servizio di vigilanza non armato all'ingresso di via Manara, da cui è entrato l'assassino

Finisce sotto inchiesta la gestione della sicurezza ​al tribunale di Milano

La gestione della sicurezza al Tribunale di Milano finisce sotto inchiesta. Nei prossimi giorni saranno sentite dalla procura di Brescia, che indaga sulla strage che si è verificata ieri nel palazzo di giustizia, anche le guardie giurate della Securpolice che ieri mattina svolgevano il servizio di vigilanza non armato all'ingresso di via Manara riservato agli operatori del palazzo di giustizia da dove sarebbe entrato armato Claudio Giardiello.

Da questo ingresso lo scorso luglio era stato tolto il metal detector, spostato all'ingresso su corso di Porta Vittoria dove già ce n'era uno in occasione dell'inaugurazione del nuovo Ufficio relazioni con il pubblico in tribunale. Questo perché avvocati, magistrati e personale giudiziario entrano, esibendo un tesserino, senza essere controllati al metal detector.

Personale della Securpolice opera a tutti gli ingressi del palazzo un servizio non armato. Negli ingressi aperti anche al pubblico, quindi non quello di via Manara, operano il servizio accanto a guardie giurate armate della All System.

538em;">Secondo i vertici della procura, una soluzione che garantirebbe maggior sicurezza per tutti sarebbe un controllo al metal detector anche di avvocati, magistrati e personale dipendente del tribunale.

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