Spiati ventiquattr'ore su ventiquattro. Spiati ovunque: in casa, in metropolitana, in ufficio, al parco. Ovunque, appunto. Più aumenta la tecnologia più la privacy e la sicurezza dei cittadini sono messe a rischio. Gli impianti di riscaldamento, per esempio, si accendono da remoto con lo smartphone, ma fanno entrare in casa vostra un occhio estraneo. Lo stesso succede coi frigoriferi che vi segnalano quando scade il latte o lo yogurt. Non sono da meno le metropolitame dove il numero delle corse viene aumentato sulla abase degli accessi registrati ai tornelli. E che dire, poi, degli smartphone che permettono di segnalare al nostro medico problemi di salute? Tutti progressi tecnologici che, a lungo andare, minano la nostra privacy.
Come annuncia ItaliaOggi, il garante della Privacy ha avviato una consultazione pubblica sullo Iot, Internet of the things (Internet delle cose), un vero e proprio raccoglitore di dati e informazioni sensibili che minacciano la privacy e la sicurezza degli utenti. A rischio ci sono, infatti, i dati sanitari, i comportamenti, le abitudini e le preferenze. Informazioni che dovrebbero, appunto, rimanere segrete ma che puntualemente finisco nelle mani di terzi e che rischiano di condizionare la libertà dei cittadini. Proprio per questo il garante della Privacy ora vuole vederci chiaro e capire "le modalità di informazione all'interessato anche al fine dell'eventuale acquisizione del consenso al trattamento dei dati".
"Altro fronte - spiega Antonio Ciccia su ItaliaOggi - è quello dell'arginamento di ulteriori rischi relativi alla sicurezza indotti, in particolare, da operazioni di comunicazione a terzi, dall'utilizzo improprio e dalla perdita delle informazioni,l soprattutto a causa dell'utilizzo di interfacce radio, strutturalmente di particolare vulnerabilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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