Cronache

Furti seriali e un incendio: indagata baby gang a Nardò

Il capo della banda, nonostante la giovane età, vantava altri precedenti e una spregiudicatezza come poche

Furti seriali e un incendio: indagata baby gang a Nardò

Un incendio e undici furti messi in atto a Nardò (Comune in provincia di Lecce) con la tecnica della 'spaccata', ovvero rompendo con spallate e calci gli infissi degli esercizi commerciali da saccheggiare nel cuore della notte. A compiere le malefatte una baby gang locale con a capo il neretino Gianluca de Paola, 25 anni, già in carcere dallo scorso 31 ottobre. Proprio in seguito all'arresto di quest'ultimo i poliziotti sono riusciti a chiudere il cerchio sui presunti complici, anche costoro di Nardò. Si tratta per la precisione di Francesco Adamo (19 anni) e di Matteo Gaballo (18 anni). I loro nomi sono finiti nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal pubblico ministero Donatina Buffelli nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolti anche due minorenni, la cui posizione è al vaglio della Procura competente.

Il giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo, nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto di de Paola, non aveva avuto dubbi. Nessun altra misura avrebbe potuto frenare la spregiudicatezza del giovane che, nonostante la giovane età, già vantava altri precedenti. Le manette per il 25enne scattarono nella notte del 31 ottobre scorso dopo un colpo che lo stesso, assieme ad un complice, aveva messo a segno contro la panetteria Neretum di via Libertà. I due malviventi arrivarono sul posto a bordo di un motocarro Ape risultato rubato e, poiché nella fuga erano rimasti quasi a secco, tentarono di sottrarre del carburante da un altro mezzo dello stesso modello. Ma come già accennato, de Paola era accusato di altri furti, tutti in fotocopia. Due ai danni della pescheria La Navetta, uno in uno studio tecnico e un altro nel negozio di abbigliamento Ipermoda.

Inoltre, secondo gli investigatori del commissariato guidato dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, si era reso altresì responsabile della distruzione a causa di un incendio di un'Opel Corsa. Dopo l'arresto del soggetto in questione, le indagini sono proseguite con l'acquisizione e l'analisi dei filmati estrapolati da varie telecamere di videosorveglianza, con l'ascolto dei testimoni, mediante le perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei sospettati e, infine, con sopralluoghi nei punti di abituale ritrovo del gruppo. L'attività investigativa ha così fatto emergere l'esistenza di una baby gang, un vero e proprio sodalizio criminoso composto da cinque persone dedito a furti e a illeciti vari. Con a capo il 25enne e tramite modalità ormai collaudate, i responsabili agivano sempre a volto coperto e con stupefacente rapidità.

Tutti devono rispondere a vario titolo di furto pluriaggravato e continuato, danneggiamento aggravato, ricettazione e incendio.

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