Il gelato sospeso torna per regalare un sorriso ai bambini

Da giugno a ottobre è possibile lasciare un gelato sospeso per i bambini. L'iniziativa, voluta dall'associazione Salvamamme, è rivolta alle famiglie meno fortunate

Il gelato sospeso torna per regalare un sorriso ai bambini

Con l’estate tornano il sole, le vacanze e il gelato sospeso per un bambino. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, è attiva da giugno a ottobre in numerose gelaterie italiane, ed è simile al caffè sospeso. Un caffè pagato si lascia nei bar per uno sconosciuto che non può permetterselo. Il gelato sospeso è invece in attesa di un bambino i cui genitori hanno difficoltà anche a potergli soltanto comprare un gelato, che molti danno per scontato d’estate.

L’iniziativa è stata pensata dall’associazione Salvamamme, che si occupa di aiutare mamme e famiglie in gravi condizioni di disagio socio-economico. D’estate tutti i bambini chiedono il gelato ma ci sono famiglie che non possono permetterselo. Grazie al gelato sospeso si potranno rendere felici tanti bambini con un piccolo e semplice gesto.

Partecipare è facile: basta pagare un gelato non consumato, che potrà essere gustato da un bambino che chiederà un gelato sospeso. L’iniziativa è valida nelle tante gelaterie, bar o locali aderenti. Basta lasciare il pagamento per il gelato nell’apposito vaso trasparente che viene messo a disposizione dagli esercizi. Lo scontrino verrà emesso nel momento della consegna del gelato.

L’elenco degli esercizi che accettano il gelato sospeso si trova su gelatosospeso.it. Secondo il sito dal 2015 al 2017 si contano 433 gelaterie aderenti, 20 regioni coinvolte, 409 città solidali e 100 mila sorrisi donati.

Per le gelaterie che volessero aderire, attraverso il sito è possibile scaricare le locandine da mostrare per avvisare i clienti dell’iniziativa. Per iscriversi formalmente alla rete delle adesioni è necessario contattare l’associazione Salvamamme, lasciando nome della gelateria e indirizzo.

Eventuali fondi non utilizzati alla fine della

campagna potranno essere devoluti al progetto “Salvamamme dà la pappa”, programma di integrazione alimentare rivolto a diecimila bambini che vivono in Italia in carenza di nutrizione con genitori in gravi difficoltà economiche.

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