Roma L'unione di due omosessuali è una famiglia non è più ammesso considerarla soltanto una coppia. E come una famiglia va trattata nell'ambito del diritto di famiglia: fisco, congedi parentali, permessi.
L'Unione Europea compie un ulteriore e cruciale passo avanti nel riconoscimento dei diritti civili delle coppie dello stesso sesso. Non è un passaggio indifferente quello consacrato ieri dal Parlamento Europeo di Strasburgo che ha approvato con una larga maggioranza una raccomandazione rivolta a tutti i paesi Ue nella quale per la prima volta si definisce una sfera precisa, che è quella della famiglia, entro la quale devono entrare anche le coppie dello stesso sesso. «Il Parlamento prende atto dell'evolversi della definizione di famiglia», scrivono da Strasburgo dove il testo è passato con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni.
Certamente non è la prima volta che la Ue ribadisce la necessità di riconoscere ai gay il diritto al matrimonio. Nel marzo scorso l'Europarlamento aveva votato a favore delle nozze gay equiparandole a un «diritto umano» e dunque innegabile.
Questa volta però il presupposto della pronuncia di Strasburgo è più incisivo rispetto al dibattito degli ultimi anni. «Dal momento che la composizione e la definizione delle famiglie si evolvono nel tempo -si precisa nel rapporto- si raccomanda che le legislazioni sulla famiglia e sul lavoro siano più complete per ciò che riguarda le famiglie monoparentali ed i genitori Lgbt (lesbiche, gay, trans, bisessuali ndr)».
La raccomandazione se pure non vincolante per i paesi tocca però in particolare un nervo scoperto proprio per il Parlamento italiano dove da anni si cerca di approvare una legge sulle unioni civili senza successo. Il testo messo a punto da Monica Cirinnà del Pd al momento in discussione in Commissione Giustizia a Palazzo Madama è contestato anche all'interno della stessa maggioranza (sia dai cattolici moderati del Pd sia da Ncd) proprio perchè se approvato sancirebbe un istituto nella sostanza identico a quello del matrimonio. Equiparazione considerata inaccettabile per molti esponenti della maggioranza che sostiene il governo.
E infatti nonostante il carattere non vincolante della raccomandazione sono state immediate le reazioni politiche da parte di entrambi gli schieramenti : family day contro family gay . È la senatrice Laura Cantini della direzione Pd, ad annunciare che la pronuncia di Strasburgo imprimerà una spinta all'iter legislativo del testo sulle unioni civili. «Anche dal Parlamento Europeo arriva un significativo via libera verso l'uguaglianza di genere e le famiglie gay - dice la Cantini -. Terremo fede al rapporto di Strasburgo approvando prima delle ferie estive la legge sulle unioni civili».
Ma se il Pd plaude alle scelte di Strasburgo è di segno opposto il commento del senatore Giuseppe Marinello,Ncd, presidente della Commissione Ambiente a Palazzo Madama. «Il Parlamento europeo riconosce le famiglie gay? L'Italia se ne frega altamente - commenta Marinello -.
Sarò in piazza a Roma il 20 giugno per difendere il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà e dire sì alla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna».E mentre esultano le associazioni pro gay, Gaynet ed Equality, da Radio Vaticana il giurista cattolico Alberto Gambino, parla di «grande equivoco» perché l'Europa chiama famiglia «ciò che per sua natura non lo è».
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