Gruppo di animalisti si incatena al mattatoio di Torino

Il blitz è avvenuto nella notte. Gli attivisti provenivano da tutta Europa

Gruppo di animalisti si incatena al mattatoio di Torino

Si sono incatenati per protestare e impedire che gli animali del mattatoio di Torino venissero uccisi. Erano un centinaio gli attivisti antispecisti, appartenendi all'associazione 269 Libération Animale, che ieri notte hanno bloccato il corridoio in cui gli animali vengono spinti, prima di essere uccisi.

Belgio, Francia, Italia e Svizzera: sono arrivati da tutta l'Europa gli animalisti che hanno messo in atto il bliz contro il mattatoio di Torino, "con l'obiettivo di impedire con i nostri corpi il massacro degli animali", hanno spiegato gli attivisti in una nota, secondo quanto riferisce AdnKronos. "Chi mangia vegano non uccide nessuno", recita un cartello, tenuto in mano da uno dei membri di 269 Libération Animale, che rivendica l'azione come "un forte gesto politico, una vasta operazione di disobbedienza civile che coinvolge 100 attivisti e attiviste, un'azione diretta offensiva e collettiva, che mira direttamente all'industria specista e che mostra la determinazione del nostro movimento ad ottenere il nostro scopo".

Dall'ottobre del 2016, l'organizzazione è riuscita a bloccare

14 mattatoi, a svolgere 5 azioni di liberazione, 2 occupazioni di sedi sociali e varie azioni contro i grandi gruppi dell'agroalimentare:"Gli animali vogliono vivere, non essere uccisi in condizioni migliori".

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