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Ilaria Salis è salva, immunità confermata per un solo voto. Lei: "Siamo tutti antifascisti"

Respinta a maggioranza la richiesta del governo ungherese di revocare l’immunità che protegge la ex antagonista italiana, accusata a Budapest di violenze ai danni di alcuni militanti di destra

Ilaria Salis è salva, immunità confermata per un solo voto. Lei: "Siamo tutti antifascisti"
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E due. Per la seconda volta Ilaria Salis viene salvata dal voto segreto. Questa mattina il Parlamento europeo ha respinto a maggioranza la richiesta del governo ungherese di revocare l’immunità che protegge la ex antagonista italiana, accusata a Budapest di violenze ai danni di alcuni militanti di destra nel febbraio di due anni fa. Decisivi i franchi tiratori, che già nel voto preliminare nella commissione giuridica dell’Europarlamento avevano fatto pendere la bilancia (anche se per un solo voto) a favore dell’italiana. Oggi lo scenario si ripete: sulla carta, lo schieramento che proponeva di accogliere la richiesta ungherese e di dare via libera al processo che attende la Salis a Bucarest aveva una ampia maggioranza, dopo che anche il Partito popolare – il gruppo più consistente dell’Europarlamento – aveva deciso di votare a favore della autorizzazione a procedere. Ma le sinistra hanno chiesto e ottenuto che anche l’aula di Strasburgo si esprimesse a scrutinio segreto, come già in commissione, anche se le prassi costanti prevedono il voto palese. Ilaria Salis ha incassato il sì della Plenaria dell'Eurocamera alla sua immunità con un solo voto in più. I favorevoli sono stati 306, i contrari 305. "Siamo tutti antifascisti", ha scritto l'eurodeputata su X, pubblicando l'immagine che la ritrae in Aula a Strasburgo, con il pugno sinistro alzato e sorridente.

Immunità confermata, dunque, come chiedeva il vasto fronte che difende la maestrina brianzola, e come ha chiesto la stessa Salis, che nelle scorse settimane – pur di vedersi confermata l’immunità – ha spiegato di essere pronta a farsi processare in Italia, sostenendo che in Ungheria la attenderebbe una condanna sicura, frutto di una persecuzione ideologica ai suoi danni. Invano il centrodestra ha sostenuto che il salvataggio della Salis sarebbe stato un precedente pericoloso, perché per la prima volta l’immunità avrebbe coperto reati commessi prima dell’elezione in Parlamento, e pertanto estranei al mandato.

"Chiedo un sussulto di orgoglio a difesa dei diritti previsti dall’ordinamento democratico”, aveva detto poco prima del voto l’italiano Mario Mantovani, di Fratelli d’Italia, ricordando che la Salis è accusata di “atti criminali e violenti contro persone che avevano la sola colpa di avere diverse dalle sue”. Ma alla fine ha prevalso il lavoro dietro le quinte in cui la sorte della Salis è diventata merce di scambio tra i diversi gruppi. Risultato: Ilaria Salis è salva.

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