Ha avuto la forza di denunciare le violenze dell'ex ma ora è terrorizzata: "Reclusa in casa per paura"

Angela è una ragazza che ha paura di uscire di casa perché potrebbe incontrare il suo ex fidanzato che l'ha picchiata e minacciata ripetutamente ma che lei ha avuto il coraggio di denunciare

Ha avuto la forza di denunciare le violenze dell'ex ma ora è terrorizzata: "Reclusa in casa per paura"

Angela è una 18enne romana che ha avuto il coraggio di denunciare Maurizio, il ragazzo che maltrattava e la picchiava. Ma questa storia, di certo, l'ha segnata negativamente per sempre.

"Sono costretta a vivere in un perenne stato di ansia che mi ha portato a cambiare le mie abitudini giornaliere: non vado più nei bar della zona che frequentavo con le mie amiche e cerco sempre di evitare di percorrere alcune strade. Anche l'entrata o l'uscita dalla mia abitazione sono diventate per me un motivo di angoscia. Sono costretta a uscire sempre in compagnia di mia madre o delle amiche, per paura che lui mi raggiunga quando sono da sola".

Ma Angela, con l'aiuto fondamentale della sua famiglia, si è rivolta all'avvocato Cristina Michetelli, da sempre in prima linea contro la violenza di genere. La denuncia ha fatto sì che la procura e il tribunale dei minori intervenissero subito ottenendo dal gip il giudizio immediato a carico dell'aguzzino.

Il processo avrà inizio ai primi di dicembre e Maurizio, che risponderà dei reati di stalking e lesioni personali, è già da alcune settimane in custodia cautelare in una casa famiglia. Tutto questo perchè Angela, stanca di essere insultata, umiliata e picchiata, aveva deciso di interrompere la relazione, cosa che il ragazzino non aveva preso di buon grado minacciandola di continuo perchè lei tornasse sui suoi passi con frasi di ogni tipo ("troia, devi tornare con me, ti faccio male, non ci stai con un altro, lo sai come sono fatto, io ti faccio fuori") oppure recapitandole a casa un crocifisso spezzato per terrorizzarla e seguendola ovunque senza darle tregua.

Una storia segnata da ripetuti episodi di violenza gratuita, come quando lei venne prese a calci e schiaffi per motivi pretestuosi, fu fatta cadere a terra e fu colpita al volto da una testata. Angela era davvero innamorata di questo ragazzino che frequentava la sua stessa comitiva di amici. Maurizio, figlio di genitori separati, viveva con il nonno materno, il fratello della madre e la sua compagna e trascorreva buona parte della giornata dormendo fino al pomeriggio, consumando marijuana e uscendo la sera con gli amici o con Angela.

Lei lo spronava più volte a cercarsi un'occupazione ma lui le rispondeva che "era contro il lavoro" e che avrebbe fatto i soldi "in un altro modo". Angela, invece, come racconta nella sua denuncia-querela, lavorava in un parcheggio assieme alla madre con orari che potevano andare anche dalle 5 del mattino alle 20 della sera. "Nel primo mese di relazione - ha confessato Angela - mi accorgo del clima pesante che si respirava a casa di Maurizio, spesso protagonista di frequenti discussioni con il nonno al quale era solito rispondere male, arrivando in una circostanza a sputargli in faccia".

Ma poi Maurizio ha iniziato a comportarsi male anche con la fidanzata accusandola un giorno "di aver guardato al bar due uomini che lavoravano nel negozio di pizzeria al taglio dall'altra parte della strada. Improvvisamente mi lanciò a terra il cellulare, con una scopa mi colpì a una coscia e poi mi diede uno schiaffo sulla testa. Gli dissi che non volevo più frequentarlo e nei giorni successivi mi accorsi che lui mi seguiva per le vie della città, cercando in tutti i modi di attirare la mia attenzione perchè voleva chiarire la situazione e tornare insieme".

Dopo aver ripreso a frequentarsi sono riprese però le aggressioni al ritmo di un episodio violento a settimana: "Venivo spesso malmenata mentre dormivo - è il ricordo di Angela - lui mi accusava di far finta di dormire per non ascoltarlo mentre lui parlava, ma io dormivo veramente perchè ero stanca dopo una giornata intera di lavoro".

La storia tra i due va avanti in questo modo per altri mesi tra un'interruzione e una ripresa del rapporto, degenerando a giugno quando lui intensifica l'uso personale di droga e, non possedendo denaro a sufficienza, si rivolge con insistenza ad Angela per avere qualche soldo in più.

Le aggressioni si ripetono al punto che la madre della ragazzina, cercando di salvare la figlia da una situazione di oggettivo pericolo (Maurizio una sera l'aveva minacciata puntandole al collo una bottiglia di vetro rotta), le aveva prenotato un viaggio di sola andata per un posto di mare, trovandole pure l'alloggio e un lavoro per la stagione estiva. Al suo rientro, di nuovo l'incubo: "Una notte - afferma Angela nella denuncia - lui ha cercato di strozzarmi a letto, dopo aver scaraventato a terra un lampadario. Ormai si litigava per soldi, per gelosia, oppure semplicemente per disaccordo".

Ai primi di settembre, poi, la svolta: il ragazzo la picchia davanti alla sua abitazione perchè lei aveva deciso di chiudere la convivenza. "In quella occasione, chiesi aiuto a tre donne che passavano nella via, loro chiamarono il 112 e mi accompagnarono alla stazione dei carabinieri. Poi al pronto soccorso mi diagnosticarono una contusione cranica con prognosi iniziale di tre giorni", poi diventati sette per complicazioni.

"Per non avere più rapporti con lui - spiega Angela nella querela - sono costretta a trascorrere la maggior parte del tempo in casa, non esco più e ho anche interrotto l'uso del telefono cellulare, per evitare di essere importunata. Ma lui è lì, lo vedo passare di continuo davanti alla mia abitazione. Non vuole mollare, mi aspetta. E io ho paura".

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