Nuova vittoria messa a segno dal popolo omosessuale a stelle e strisce: nel quartiere newyorkese di Hell’s Kitchen ha aperto ieri i battenti «The Out», il primo hotel gay friendly della Grande Mela.
«The Out - ha spiegato al New York Post il co-proprietario Ian Reisner - non è un ghetto per persone dello stesso sesso, ma un luogo dove la gente viene a divertirsi, progettato per rispondere totalmente alle preferenze e ai gusti dei clienti gay e lesbiche».
Le 105 camere in stile europeo partono da 200-300 dollari, ma il prezzo sale per le suite più lussuose.
Le stanze non hanno armadi, ma solo scaffalature aperte, e nell’hotel - situato sulla 42/ma Strada tra la Decima e la Undicesima Avenue - ci sono tre cortili interni, un centro benessere, un ristorante aperto 24 ore su 24 e un night club.
La discoteca è stata progettata dal John Blair, ideatore dello storico Studio 54, ed è il primo locale notturno per gay aperto a New York negli ultimi quindici anni.
Reisner ha spiegato che si aspettano anche un 20% di ospiti eterosessuali, ma «tutto, dal design alla musica, è stato pensato avendo in mente i gusti dei consumatori gay».
Intanto, anche in Italia, non mancano le novità gay. Uno studio ad hoc, ad esempio, aiuterà pub, bar, locali e discoteche di Marina di Torre del Lago, la zona gay-friendly della Versilia, ad inserirsi con il «minore impatto possibile» nel delicato ambiente circostanze. Precauzione, forse eccessiva, visto il successo che il segmento del turismo gay sta risquotendo (e non solo da oggi) anche nel nostro Pease.
Fatto sta che la Regione Toscana ha dato ieri l’incarico alla società Nemo (Nature and Enviroment Management Operators), vincitrice dell’appalto, di elaborare un’analisi precisa di tutta la zona, che fornisca un quadro sui reali valori naturalistici dell’area circostante alle strutture, sull’impatto di queste sui valori naturalistici e sulle soluzioni di mitigazione da mettere in atto in modo da compensare le esigenze di tutela naturalistica e quelle ricreativo-turistiche. Lo studio elaborerà anche soluzioni tecniche, in condivisione con i soggetti interessati.
Soddisfazione per l’iniziativa dal presidente di Arcigay nazionale, Paolo Patanè.
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