C'è un Comune in provincia di Vicenza dove il Natale già l'anno scorso ha avuto un sapore, anzi un suono, diverso e l'episodio quest'anno potrebbe ripetersi o, in alternativa, lasciare un rumoroso silenzio.
I genitori degli studenti di Romano d'Ezzelino, 15mila abitanti, sono di nuovo sul piede di guerra dopo che l'anno scorso nell'Istituto Comprensivo delle scuole primarie e secondarie, si è tenuto un concerto di Natale fatto con canti in arabo e africani che hanno relegato i canti della trazione natalizia e cristiana ad un ruolo marginale o, come l'ha definita la sindaco Rossella Olivo, "lo spazio amaro di una nota di fondo pagina". Alla fine della manifestazione, il vicesindaco presente all'evento, Remo Serraglio, si era addirittura rifiutato di salire sul palco, avendo già subodorato il malcontento di molti genitori che, puntuali, il giorno dopo sono andati in municipio a protestare.
La prima cittadina di Romano d'Ezzelino, dopo aver chiesto alla dirigenza scolastica un chiarimento sulla natura dell'evento - più simile ad un legittimo concerto multientico e non a un concerto natalizio -, si è ritrovata contro un muro di gomma dal quale non sono arrivate risposte per un anno intero, fino a 15 giorni fa.
Infatti, durante il collegio docenti al quale ha partecipato due settimane fa, Olivo ha ricevuto la precisazione che i genitori tanto hanno aspettato, sentendosi dire che "gli insegnanti, se sono insegnanti, significa che sono capaci e che nessuno può dirgli niente" e che "se i cittadini non hanno capito la proposta didattica, la colpa è di un'amministrazione ignorante", ha rivelato al telefono.
La vicenda adesso è ritornata sulla bocca degli abitanti del Comune vicentino, perché agli alunni non è ancora stato detto quali saranno i piani per quest'anno. Voci di paese, arrivate fino all'ufficio del sindaco, dicono che i bambini e i ragazzi non festeggeranno il Natale a scuola, quindi nessun concerto, né natalizio, né multientico, e nessuna festicciola per salutare i compagni di classe e gli insegnanti.
Il sindaco, che amareggiata ha rivelato di avere la quasi certezza che "quest'anno non faranno nulla", sperando di essere smentita da un
ravvedimento dell'ultimo minuto, parla di "ripicca per lesa maestà", un messaggio che sembrerebbe dire: "Se non vi è piaciuta la nostra idea di Natale, non avrete nessun altro Natale".
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