Cronache

Ilva, esplode reparto sequestrato: ustionato un operaio

Il 34enne Giuseppe Raho ha subito ustioni di primo grado a causa dello scoppio delle scorie incandescenti

Un operaio dell’Ilva, il 34enne Giuseppe Raho, ha subito ustioni di primo grado a causa dello scoppio delle scorie incandescenti di un contenitore all’interno del reparto Gestione recupero ferro, uno di quelli sottoposti a sequestro dalla magistratura.

L’uomo, investito dalle scorie mentre era a bordo di una escavatrice, è stato soccorso e medicato nell’infermeria dello stabilimento. Secondo fonti vicine al sindacato, nel reparto Gestione recupero ferro era in corso un’operazione di svuotamento del grosso contenitore (denominato "paiola") che contiene scorie prodotte dall’Acciaieria 2 nei processi di formazione delle bramme. Le scorie sono scoppiate a contatto con il terreno umido, schizzando in varie direzioni. Il lavoratore avrebbe subito ustioni superficiali. Le condizioni di Raho non sono gravi: l'operaio ha, infatti, riportato "piccole ustioni puntiformi di primo grado" in varie parti del corpo ed è stato giudicato guaribile in otto giorni.

Nel frattempo, a margine della sua missione negli Stati Uniti per ribadire l’impegno dell’Italia sulla green economy, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato che l'intento del governo è puntare a una produzione sostenibile senza danneggiare i lavoratori. Sul caso Ilva, il ministro crede "in maniera concreta, ma anche molto ferma, che è possibile far coesistere la protezione dell’ambiente e della salute con la crescita economica, e perciò superare il conflitto tra lavoro e salute".

"Su questo lavoriamo in casa, ma anche all’estero, come testimonia la visita americana di questi giorni", ha assicurato Clini confermando che a Taranto entreranno in vigore nel 2012 i più avanzati obiettivi di tutela dell’ambiente e della salute che l’Europa adotterà nel 2016.

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