Il prestigioso Economist , non più tardi di tre mesi fa, aveva scelto la Tunisia come «Paese dell'anno». Il senso di democrazia acquisito, e l'idea di nazione che vede l'alba di un nuovo giorno, ha trasmesso nei tour operator e nei turisti un sentimento di sicurezza che ieri si è sbriciolato sotto i colpi di un attacco jihadista a Tunisi che ha provocato 22 morti e 50 feriti. A perdere la vita, secondo il Ministero degli Esteri, almeno quattro italiani, appena sbarcati dalla nave da crociera Costa Fascinosa, partita da Palermo e diretta a Palma di Maiorca, ma il bilancio potrebbe essere ancora provvisorio.
L'ASSALTO
La comitiva italiana, suddivisa su tre pullman, prima ha visitato il suq di Tunisi e poi, attorno alle 13, si è spostata in direzione del museo del Bardo, celebre per i suoi mosaici di epoca romana. Tutto è avvenuto in modo rapido e caotico e i turisti si sono trovati nel bel mezzo di un'azione militare in piena regola. Tre uomini, con tanto di uniforme dell'esercito, hanno cercato di introdursi all'interno del Parlamento, dove stavano per essere approvate alcune importanti misure anti-terrorismo. Gli attentatori sono stati respinti dai servizi di sicurezza, a quanto pare perché imbracciavano armi non in dotazione all'esercito.
PANICO TRA I TURISTI
Fallito l'ingresso, i tre jihadisti hanno messo in atto un piano alternativo, spostandosi al museo del Bardo, situato nello stesso parco che ospita il palazzo dell'Assemblea nazionale, dedicandosi a un macabro tiro al bersaglio. Nel museo al loro arrivo vi erano almeno 200 turisti, in gran parte stranieri, tra i quali anche gli italiani della nave da crociera e, fra loro, un'ottantina di torinesi. Il museo del Bardo è un dedalo di saloni, con un sistema viario complesso in cui è difficile non perdersi. Una situazione che ha facilitato la fuga di alcuni, assistiti dalle forze di polizia, ma messo in trappola al tempo stesso una trentina di persone, tenute in ostaggio dagli assalitori in una delle stanze del museo.
IL BLITZ
Il governo tunisino non ha aperto alcun tipo di trattativa e intorno alle 15 è iniziato il blitz delle forze speciali antiterrorismo. Nel corso della sparatoria sono rimasti uccisi due terroristi e un agente, e tutti gli ostaggi sono stati liberati. Un terzo terrorista, uno studente di 22 anni, sarebbe stato arrestato, come si evince da una foto che mostra un uomo dal volto coperto bloccato dagli agenti speciali. Assieme a lui fermati anche due fiancheggiatori. I parlamentari evacuati hanno cantato a squarciagola l'inno nazionale e lo stesso hanno fatto i tanti cittadini accorsi nella spianata davanti al Parlamento e al Museo, per festeggiare le forze dell'ordine dopo il bliz.
LE VITTIME
Il bilancio della strage, diffuso nella notte, è di 22 morti di cui 17 turisti stranieri: 4 italiani, un francese, 2 colombiani, 5 giapponesi, un polacco, un australiano, 2 spagnoli e uno di nazionalità non identificata, 2 tunisini (autista di bus e un agente) e 2 terroristi tunisini Yassine Laabidi e Hatem Khachnaoui. I feriti sono 44, di cui 13 italiani, 7 francesi, 4 giapponesi, 6 tunisini, 11 polacchi, un russo e 2 sudafricani. Carolina Bottari, 54 anni, impiegata all'ufficio Patrimonio del Comune di Torino racconta al telefono: «Qui stanno sparando a tutti vi prego aiutateci». I terroristi hanno iniziato a sparare prima contro i pullman in arrivo al Bardo, per poi proseguire all'interno della struttura. I due terroristi spiega il premier tunisino, Habib Essid «potrebbero aver avuto il sostegno di 2-3 elementi» e ha annunciato di aver preso «provvedimenti urgenti soprattutto nei siti turistici, dove è stata rafforzata la presenza di forze di sicurezza».
I FERITI
Nel valzer di numeri e cifre risultano esserci 13 feriti italiani, alcuni dei quali sarebbero in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. Tutti ricoverati all'ospedale Charles Nicolle. Alcune ambulanze hanno portato altri feriti lievi a bordo della Costa Fascinosa, ricoverati nell'ospedale della nave da crociera.
IL PRECEDENTE
L'attacco terroristico al museo del Bardo è il più grave in Tunisia dalla strage in una sinagoga di Djerba dell'11 aprile 2002. Davanti all'edificio religioso di El Ghriba, uno dei più antichi del mondo musulmano, un camion-bomba provocò la morte di 21 persone, per lo più turisti tedeschi. L'attentato fu poi rivendicato da Al Qaida.
LE MINACCE
Il gruppo estremista di Al Nusra, affiliato al Califfato di Al Baghdadi, aveva promesso lo scorso dicembre «un imminente spargimento di sangue».
I servizi segreti tunisini erano a conoscenza dell'ingresso clandestino di miliziani provenienti da Kasserine, «palestra» di guerriglieri in Algeria. Anche se manca una rivendicazione ufficiale, un tweet, per gli inquirenti attendibile, rivela che la mattanza al Bardo è stata opera della locale cellula dell'Isis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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