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L'incendio e gli agenti pestati: carcere di Caserta fuori controllo

Dopo le tensioni dei giorni scorsi ancora violenza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: appiccato un incendio all'interno della propria cella, due stranieri hanno aggredito sei agenti intervenuti per domare le fiamme, mandandone tre in ospedale

L'incendio e gli agenti pestati: carcere di Caserta fuori controllo

Ancora disordini all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove sei agenti di polizia penitenziaria sono finiti in ospedale dopo essere stati aggrediti da due detenuti extracomunitari i quali avevano in precedenza appiccato un incendio nella cella che li ospitava.

Proprio la struttura era stata al centro delle polemiche nei giorni scorsi, a causa dell'apertura di un fascicolo da parte della procura della Repubblica di Caserta, decisa ad indagare sulle presunte violenze commesse da alcuni poliziotti per contrastare i disordini verificatisi tra il 5 ed il 6 aprile scorsi (in occasione di quelle rivolte scoppiate anche in altri istituti italiani ufficialmente per la deflagrazione dell'emergenza Coronavirus). Fra le ipotesi di reato, anche quelle di abuso di potere e tortura.

Quando 3 giorni fa ufficialmente è arrivata la comunicazione che sarebbero stati effettuati controlli e verifiche su ben 44 agenti, ha iniziato a serpeggiare il malumore tra gli operatori, i quali per l'ennesima volta si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni. Dall'altro lato, invece, l'entusiasmo ed i festeggiamenti dei detenuti nelle loro celle, con alcuni dei familiari di questi ultimi che hanno addirittura dato vita a spettacoli pirotecnici all'esterno dello stesso carcere.

Dopo l'accaduto, Osapp, Sinappe, Uil P.a., Pp Fns Cisl, Uspp e Cnpp, tutti sindacati di polizia penitenziaria, hanno deciso di scendere in piazza per protestare, ricevendo il sostegno dell'ex vicepremier Matteo Salvini e del deputato di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli."Tutti i poliziotti sono usciti nel piazzale del carcere perché si sarebbero sentiti abbandonati dal comandante che sembra non esserci", si leggeva in una nota del Sippe. Gli agenti "sarebbero stati fermati dai carabinieri per controlli e, addirittura, avrebbero sequestrato dei telefoni cellulari".

Intanto la situazione all'interno del carcere non accenna a cambiare. Mentre gli agenti vengono indagati, i detenuti continuano a rendersi protagonisti di violenze. È di quest'oggi la notizia dell'ennesimo episodio compiuto ai danni degli uomini in divisa tra le mura della struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere. Dopo aver dato fuoco alla propria cella, 2 detenuti stranieri si sono infatti scagliati contro 6 poliziotti, intervenuti prontamente per spegnere il rogo e trasportare i responsabili in infermeria. Atteso l'arrivo delle guardie, gli stranieri sono saltati loro addosso, colpendone uno alla testa con uno sgabello e procurandogli un trauma cranico. Ben tre degli uomini in divisa aggrediti finiscono al pronto soccorso.

"Carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta): prima la rivolta in carcere, senza che un delinquente sia stato punito. Poi 48 poliziotti indagati per ''tortura'', e stanotte altre violenze e altri poliziotti feriti. Basta, il limite è stato superato: ministro Bonafede, sveglia!'', attacca il leader della Lega Matteo Salvini.

Non l'unico, evidentemente a ritenere responsabile il guardasigilli per la situazione carceraria ormai fuori controllo. A sfogarsi e ad aggiungere nuovi dettagli su quanto accaduto la scorsa notte è Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp: "Aggiornamento purtroppo dalla situazione di Santa Maria Capua Vetere. Il personale che doveva smontare è smontato e quelli che dovevano montare di mattina sono montati. Ma nel frattempo uno degli stessi due detenuti che si erano resi protagonisti questa notte delle violenze nei confronti di sei poliziotti penitenziari ha colpito ancora", racconta il segretario.

"Lasciato libero nella sezione, ha aggredito un altro poliziotto penitenziario che si è dovuto trasportare poi in ambulanza verso il più vicino nosocomio. Non c'è nessuna autorità. Non c'è nessuno che sia intervenuto a supporto. I poliziotti penitenziari sono da soli a fronteggiare queste violenze, come del resto accade in tutti gli istituti d'Italia.

Basta, vergognatevi! Chi ne pagherà le conseguenze adesso siamo noi, ma domani saranno tutti i cittadini di questo malgoverno delle carceri. Il ministro Bonafede è completamente assente. Vergognatevi", conclude Beneduci.

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