Coronavirus

Influenza e psicosi virus cinese, pronto soccorso intasati: rischio violenze

Secondo il sindacato Nursing Up, la possibilità che si verifichino atti di violenza contro medici e infermieri dei pronto soccorso è altissima a causa delle lunghe attese

Influenza e psicosi virus cinese, pronto soccorso intasati: rischio violenze

Il rischio di episodi di violenza, verbale e fisica, contro infermieri e medici che operano nei pronto soccorso è altissimo. A lanciare l’allarme è il Nursing Up, il sindacato degli Infermieri italiani e delle professioni sanitarie, che attraverso una nota sottolinea la difficile situazione che si sta vivendo nei nosocomi sparsi da nord a sud.

Si sta creando, infatti, una sorta di un pericoloso corto circuito tra emergenze vere e semplice allarmismo che sta alimentando tensione. Negli ultimi giorni, i reparti di emergenza sono presi d’assalto da pazienti colpiti dall’influenza di stagione, ora al picco, e da coloro in preda alla paura per le notizie che provengono dalla Cina legate al virus sconosciuto.

Nel documento stilato dagli infermieri del Nursing Up si invita alla calma e a non intasare i pronto soccorso perché si teme che la situazione possa precipitare da un momento all'altro per via delle lunghe attese.

"Stiamo assistendo al tanto temuto corto circuito del sistema, tra picco influenzale e psicosi da virus di Wuhan. I nostri infermieri temono che si possano verificare problemi nei reparti di emergenza, dove i pazienti con febbre e difficoltà respiratorie aspettano ore e ore", ha evidenziato il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma.

Quest’ultimo ha aggiunto che le condizioni di lavoro ''sono insostenibili. Ci segnalano dai territori che la situazione è drammatica''. Per evitare il verificarsi di “incidenti”, De Palma chiede alle autorità preposte azioni per tutelare gli operatori ''che sono a rischio di aggressioni sia verbali che fisiche. Barelle ovunque, lettighe nei corridoi in attesa per ore: basta un niente per far esplodere la miccia''.

Contemporaneamente, lo stesso presidente di Nursing Up ricorda che ''alla Camera stanno discutendo comodamente un disegno di legge contro le aggressioni ai sanitari, un provvedimento tardivo che giudichiamo insufficiente a fronteggiare il disastro della carenza di organici e della disorganizzazione strutturale in cui siamo precipitati grazie ai tagli alla sanità degli ultimi vent'anni. Altro che allarmismo da virus cinese: se non ci fossero gli infermieri, come faremmo a contenere l'emergenza continua?''.

Il sindacato chiede di essere ascoltato dalle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera in merito alle violenze subite dal personale medico nelle sue funzioni così da affrontare insieme la problematica. Perché oggi, denuncia Nursing Up, con la sicurezza deteriorata non bastano né un Osservatorio né l'approvazione di un provvedimento insufficiente, in quanto non prevede la procedibilità d'ufficio.

De Palma, inoltre, spiega che oggi esiste un serio problema di comunicazione che non fa altro che alimentare la tensione con conseguente rischio per gli operatori sanitari. ''I professionisti sanitari invitano i pazienti con febbre e difficoltà respiratorie a rivolgersi al medico di medicina generale e a seguire le sue indicazioni prima di rivolgersi ai pronto soccorso.

Evitiamo attese inutili, ma soprattutto lasciamo lavorare gli operatori sanitari dei reparti di emergenza e del 118, senza creare tensioni inutili''.

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