La gazzella dei Carabinieri ha il lampeggiante acceso, la sirena suona all'impazzata: è un'emergenza. Il carabiniere alla guida accelera, deve arrivare in tempo in centro a Genova per un intervento immediato. Svolta a destra, svolta a sinistra. Poi all'improvviso sbuca quella Toyota nera che ha fatto inversione a U dove non avrebbe dovuto. Lo schianto. L'incidente finisce sul banco del pm Giovanni Arena che, "come atto d'ufficio", invece di indagare il turista svizzero colpevole dell'assurda manovra mette alla sbarra il militare.
Esatto. Avete capito bene: carabiniere indagato e solo una multa al pirata della strada. Nell'Italia delle leggi al contrario non sembra poi così tanto assurdo. O forse sì. Di certo c'è solo che alla fine nel registro degli indagati è finito il carabiniere che stava guidando (luci e sirene accese) per rispondere ad una emergenza anziché il turista che ha provocato l'incidente. L'accusa? Lesioni stradali per non aver usato la prudenza necessaria ad evitare eventuali ostacoli. Il motivo? Secondo la legge, poiché lo svizzero ha riportato ferite con una prognosi maggiore di 41 giorni, il carabiniere deve essere indagato.
Sciocca lex, sed lex. Il principio legale non vale a parti inverse, visto che i tre militari sulla gazzella non hanno subito ferite così gravi. E così il turista se la caverà con una semplice multa per l'improvvida inversione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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