"Io, vittima di una fatwa in tv e l'imam libero di spargere odio"

"Io, vittima di una fatwa in tv e l'imam libero di spargere odio"

«Devo mettere in guardia il popolo italiano da un certo Magdi Allam, da un certo Facci, da certi partiti come il "Partito Anti-islamizzazione" e "Noi con Salvini", che giocano sugli estremisti di destra e di sinistra per far valere la loro voce gridando falsità e concetti corrotti pur di raggiungere la loro finalità». L`ha detto il cosiddetto «imam di Bari» Sharif Lorenzini, iracheno che ha acquisito la cittadinanza e un cognome italiano essendo stato adottato, in una video-intervista diffusa da Repubblica Tv il primo settembre, rilasciata a Silvia Dipinto, che vi compare velata e senza farsi ritrarre in volto come se si trovasse non a Bari ma a Kabul.

L`intervista inizia con una domanda in cui la giornalista chiede conferma di ciò che era stato evidentemente appena detto da Lorenzini, forse durante il sermone della preghiera in occasione del «Id al Adha», la Festa del sacrificio, che conclude il pellegrinaggio alla Mecca, uno dei cinque pilastri dell`islam: «Lei ha detto che questo è il momento di fare nomi e cognomi perché c`è un`operazione volontaria per distruggere anni, cento anni, di dialogo». E Lorenzini risponde: «Sì, l`Italia vive un brutto momento, purtroppo perché degli sciacalli vogliono lavorare sulla bontà della gente, sulla genuinità dei nostri concittadini che apprendono in maniera naturale le notizie che arrivano, non filtrandole, non pensando che le persone che le trasmettono abbiano delle finalità personali, personaggi disfattisti». E conclude: «Non dobbiamo assolutamente cadere nelle trappole di questi farabutti che vogliono portare il nostro paese alla rovina».

Dunque per Lorenzini, che si presenta come «Presidente nazionale della Comunità islamica d`Italia», chi critica l`islam come religione dovrebbe essere additato come nemico dell`Italia e del popolo italiano, da condannare come falso, corrotto, sciacallo, disfattista, farabutto. Eppure lui passa per essere un «musulmano moderato». È spesso invitato nei dibattiti in televisione. Nella sua biografia si precisa che è specializzato in International Business Development & Management, è presidente di Halal International Authority, amministratore delegato della Sinterivet Srl.

Siamo di fronte all`ennesimo caso che ci fa comprendere che l`islam è unico, che non esiste un «islam moderato». La differenza concerne i musulmani come persone. I terroristi islamici, che sono coloro che sinceramente ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto, i «nemici dell`islam» li decapitano. I «professionisti dell`islam», come Lorenzini, vorrebbero che i «nemici dell`islam» marcissero in galera a vita, condannati per «islamofobia».

Tragicamente l`Europa si affida a questi «taglialingue» per salvarsi dai «tagliagole», non comprendendo che entrambi condividono l`obiettivo di sottometterci all`islam. E il nemico più pericoloso è quello che sfrutta le nostre leggi per porre fine al diritto di dire la verità in libertà sull`islam.
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