Coronavirus

Css: "Possibile una proroga alla chiusura delle scuole"

Brusaferro, dell'Iss, spiega che il decreto intende "ridurre la probabilità che il virus circoli". E Locatell (Css): "Lo stop alla didattica è un sacrificio che va fatto". Non è esclusa una proroga

Css: "Possibile una proroga alla chiusura delle scuole"

"Le misure adottate nel decreto del governo servono a contenere il virus". A spiegarlo, all'indomani della decisione del governo di chiudere le scuole in tutta Italia fino al 15 marzo, è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, uno dei membri del comitato tecnico-scientifico, che consglia Giuseppe Conte e il ministro Roberto Speranza sulle misure da mettere in atto, per contrastare l'epidemia da coronavirus.

Il decreto, con cui vengono dettati i comportamenti utili a evitare la diffusione "vanno nella direzione di contenimento della circolazione del virus", ha spiegato Brusaferro, nel corso di un punto stampa alla protezione civile. Insieme al direttore dell'Iss, c'era Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), anche lui membro del comitato, che ha sottolineato come la chiusura delle scuole sia "un sacrificio che serve e che va fatto". Locatelli ha anche specificato un punto fondamentale: "Rispetto alla sospensione delle attività didattiche, vogliamo ribadire che il documento che il comitato ha fornito faceva riferimento a elementi di incertezza esistenti, perchè non esistono dati solidi su quanto questa misura potrà andare a impattare in termini di contenimento e sulla durata necessaria per ottenere una buona efficacia". Tuttavia, ammette il presidente del Css, "quanto è stato deciso in Cdm sostanzialmente non differisce da queste considerazioni".

Incerta, quindi, la durata della sospensione delle attività didattiche, ma Iss e Css non escludono una proroga. È possibile, infatti, che la decisione venga rimodulata, "sulla base dello scenario epidemiologico che verificheremo giorno per giorno". Potrebbe, quindi, verificarsi anche l'eventualità di una proroga della chiusura delle scuole, secondo quanto ha riferito Locatelli.

Poi, Brusaferro e Locatelli hanno spiegato il senso delle misure messe in atto dal governo. "La distanza di un metro è quella raccomandata dall'Oms- ha spiegato il presidente dell'Iss, riferendosi alla necessità di mantenere le distanze-Il Comitato tecnico scientifico e il decisore politico hanno recepito questo standard". Secondo l'esperto, "osservare questa distanza minima nei luoghi affollati riduce in molto molto significativo la possibilità di trasmissione".

Inoltre, "nelle misure decise ieri, particolare attenzione è stata riservata alle strutture dove risiedono alcuni dei nostri anziani". Queste decisioni, "riducono la possibilità per i familiari di stare vicini ai propri cari ma altrettanto importanti perchè in comunità ristrette come queste va assolutamente evitata la possibilità di circolazione del virus". Si tratta, hanno ricordato gli esperti, dei "pazienti più fragili, spesso con patologie, che dobbiamo proteggere il più possibile".

Infine, il presidente dell'Istituto superiore di sanità lancia un appello: "Affrontare qualche piccolo disagio e seguire le raccomandazioni significa anche fare un servizio ai nostri vicini, alle nostre comunità, al nostro Paese", ha detto. E Brusaferro ha invitato i cittadini a "lavarsi le mani con acqua e sapone o usare soluzioni a base alcolica", non "toccarsi occhi, naso e bocca con le mani", evitare contatti ravvicinati e quindi "tenere la distanza di un metro".

Infine, a ricordato di "evitare i luoghi affollati" e "baci abbracci e strette di mano".

Commenti