Cronache

Laboratori su quattro ruote per una maggiore efficienza

Renault espone la berlina-concept Eolab: brucia un solo litro di benzina ogni 100 chilometri. Peugeot e Citroën puntano sull'aria compressa

Laboratori su quattro ruote per una maggiore efficienza

I costruttori francesi hanno colto l'occasione della vetrina sotto casa, quella del «Mondial» che ha aperto ieri le porte al pubblico, per presentare prototipi che testimoniano il loro impegno nello sviluppo di tecnologie mirate alla riduzione dei consumi e delle emissioni, e fungono anche da veicoli sperimentali. Con due concept, la Peugeot 208 HYbrid Air 2L e la Citroën C4 Cactus Airflow 2L , il gruppo Psa presenta la prima evoluzione dell'originale sistema di propulsione ibrida (a benzina e ad aria compressa) che aveva debuttato lo scorso anno e lo avvicina alla produzione di serie, prevista per il 2016. Entrambe le vetture abbinano il tre cilindri 1.2 a benzina da 82 cavalli della famiglia PureTech con un gruppo motore/pompa idraulico e due serbatoi di azoto a esso collegati. Grazie a una trasmissione dedicata, possono viaggiare in tre modalità (a benzina, ad aria o con entrambe) ottimizzando così il consumo in tutte le condizioni di marcia.

Sia Peugeot sia Citroën dichiarano per queste concept una media di 2 litri ogni 100 chilometri, ottenuta anche mettendo a dieta le vetture standard da cui prendono le mosse. L'utilitaria del Leone, in particolare, è stata alleggerita di un centinaio di chili, scendendo a 860, con il ricorso all'alluminio e alla fibra di carbonio per molte sezioni della scocca. E a 865 chilogrammisi è fermata la già leggera Cactus dopo l'ulteriore trattamento dimagrante. Altra chiave della riduzione dei consumi è un miglioramento del 20% dell'efficienza aerodinamica rispetto ai modelli di serie, grazie all'adozione di prese d'aria attive, spoiler maggiorato, estrattore posteriore, carenatura del sottoscocca, telecamere al posto degli specchietti retrovisori e pneumatici stretti e alti a bassa resistenza all'avanzamento.

Sugli stessi fronti (peso, aerodinamica e tecnologia ibrida) hanno lavorato i tecnici di Renault per allestire una concept, la Eolab , che addirittura brucia un solo litro di carburante ogni 100 chilometri percorsi e rilascia solo 22 grammi di anidride carbonica per chilometro. Risultati strabilianti che acquistano ancor più valore se si considera che questo prototipo, progettato sulla base di una berlina del segmento B, ossia la Renault Clio, è molto più di una s how-car : adotta un centinaio di innovazioni che la casa francese prevede di integrare progressivamente nei suoi futuri veicoli, preparando il terreno per l'effettiva commercializzazione entro il 2020 e a un prezzo ragionevole di un'auto che dovrebbe consumare in media meno di 2 litri ogni 100 chilometri.

Una proposta alternativa destinata ad aggiungersi a quella delle elettriche a emissioni zero su cui Renault ha tanto investito, ma con modesti risultati sino ad ora. A spingere la Eolab provvede un motore elettrico da 68 cavalli alimentato da batterie agli ioni di litio che può funzionare da solo per 60 chilometri e fino alla velocità di 120 chilometri orari, oppure in abbinamento con un tre cilindri 1.0 a benzina da 75 cavalli con cambio a tre marce senza frizione. Nonostante l'aggiunta di quasi un quintale e mezzo dovuto alle batterie, il peso totale è stato contenuto in 955 kg (circa 400 in meno rispetto alle utilitarie di oggi) grazie all'impiego sapiente di un mix di acciaio, alluminio (per i freni), magnesio (per il tetto) e materiali compositi. Come nel caso dei rivali di Psa, un forte contributo è arrivato poi dal miglioramento dell'aerodinamica, ottenuto con una forte profilatura della carrozzeria e numerose soluzioni di dettaglio (dallo spoiler attivo all'assetto variabile, gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e persino i cerchi con fori che si aprono solo quando è necessario raffreddare i freni. Da un estremo all'altro, il quadro delle vetture laboratorio è completato dalla Asterion , hypercar con scocca in carbonio che anticipa la soluzione su cui sta lavorando Lamborghini in vista della realizzazione della sua prima vettura ibrida: l'abbinamento tra un motore termico (nel caso specifico il noto propulsore V10 da 5.2 litri) e ben tre unità elettriche alimentate da batterie al litio.

La somma fa la bellezza di 910 cavalli e, in rapporto alla potenza, un consumo medio (poco più di 4 litri ogni 100 chilometri) davvero da primato.

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