Leggi il settimanale
Ultim'ora
Milano, 19enne arrestato per aver violentato due ragazzine
Ultim'ora
Milano, 19enne arrestato per aver violentato due ragazzine

"Non sa parlare l’italiano". Capitano dei carabinieri condannato dal Tar

Si era rivolto così a un maresciallo che lo ha trascinato davanti ai giudici amministrativi. Il fatto a Gallipoli

"Non sa parlare l’italiano". Capitano dei carabinieri condannato dal Tar

Saper parlare l'italiano è importante e lo sa bene un capitano dei carabinieri di Lecce che ha accusato un maresciallo di non sapersi esprimere. A quest'ultimo, però, l'accusa del capitano non è andata giù e ha fatto ricorso al Tar del capoluogo pugliese. I giudici gli hanno dato ragione. Il maresciallo l'italiano lo sa parlare e il capitano non doveva indirettamente additarlo come ignorante solo perché di un grado inferiore.
A dare notizia della decisione presa dal Tribunale amministrativo regionale è Paola Ancora sul giornale salentino Nuovo Quotidiano di Puglia.

La seconda sezione del Tar di Lecce ha emesso una sentenza severa con il ministero della difesa e con l’Arma.
Il fatto è accaduto nella stazione di Gallipoli, nel Leccese. Il maresciallo, secondo quanto racconta il Quotidiano, per tredici anni ha lavorato ottenendo sempre ottimi risultati. Ma fra il 2012 e il 2014 la sua media di valutazione da parte del superiore è andata peggiorando. Per il capitano, nel suo sottoposto mancava la "capacità comunicativa, la capacità di lavorare in gruppo, l’iniziativa e il rendimento e la difficoltà ad esprimersi in italiano corretto". Il maresciallo ha prima querelato il capitano. Ma la sua battaglia giudiziaria è stata archiviata in procura. Si è rivolto poi al ministero della Difesa, con due diversi ricorsi gerarchici respinti. Infine ha affidato il caso al suo avvocato di fiducia, la moglie. A quel punto ricorso al Tar con tutte le carte che dimostravano il contrario rispetto all'accusa del capitano.



I giudici hanno così condannano il ministero della Difesa e l’Arma per "l’eccesso di potere e le insufficienti motivazioni", per "la manifesta irragionevolezza e il travisamento dei fatti" alla base di quelle valutazioni, come si legge sempre sul Nuovo Quotidiano di Puglia. L'Arma e il ministero dovranno così riparare ai danni alla carriera e dovranno risarcire l'uomo delle spese legali: ben 4mila euro.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica