Lecce, sentenza “lumaca” ribalta le accuse mosse a un clan

Il processo iniziò nel 2003. Oltre 30 assoluzioni. Ribaltato il teorema della Direzione antimafia

Lecce, sentenza “lumaca” ribalta le accuse mosse a un clan

La giustizia è arrivata con lentezza spasmodica a definire il processo seguito all'operazione Vortice che nel 2003 portò alla sbarra un gran numero di persone con le accuse di usura e riciclaggio gestite da un clan del nord Salento in Puglia. Quattordici anni per una sentenza che ribalta le accuse: 31 assoluzioni e quattro condanne.

Cadono gran parte dei reati contestati e soprattutto si rovescia il teorema accusatorio del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi. Il magistrato aveva chiesto 29 condanne e sei assoulizoni. Totale: 180 anni di carcere. Ad essere assolti anche due direttori di banca.

Giustizia lumaca si diceva perché la sentenza contempla la prescrizione, nel frattempo intervenuta, per 15 imputati. Tra i fatti finiti nel fascicolo processuale ci sono addirittura vicende risalenti a più di vent'anni fa, al 1994.

Le pene comminate variano da un massimo di 12 anni a un minimo di 5.

Tra i condannati il commerciante Vincenzo Pezzuto (12 anni), l'ex cassiere della Sacra corona unita Vito Ancora (11 anni) e Dario Toma, ex boss diventato collaboratore di giustizia (7 anni).

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