Cronache

La lettera di Ratzinger che fa infuriare Francesco

Il Papa emerito scrive una lettera al cardinal Sarah, elogiando il suo coraggio nella lotta contro il gender. Ma il Pontefice non sembra gradire

La lettera di Ratzinger  che fa infuriare Francesco

Secondo alcuni rumors vaticani, ci sarebbe stato uno scontro tra Papa Francesco e Ratzinger. Socci smentisce, "se non altro per il carattere dei due, politico-gesuitico il primo, mite e gentile il secondo. Entrambi molto attenti ad osservare forme rispettose".

C'è chi parla di lamentela e chi di critica. Secondo Libero, Bergoglio non avrebbe gradito "l’elogio pubblico che Benedetto XVI ha fatto del cardinale Robert Sarah, il prelato africano che ha appena pubblicato in varie lingue il libro Dio o niente. Ratzinger ha cortesemente risposto all’invio del volume con questo biglietto: 'Ho letto Dio o niente con grande profitto spirituale, gioia e gratitudine. La vostra testimonianza della Chiesa in Africa, della vostra sofferenza durante il tempo del marxismo, e di una vita spirituale dinamica, ha una grande importanza per la Chiesa, che è un po’ spiritualmente stanca in Occidente. Tutto ciò che avete scritto per quanto riguarda la centralità di Dio, la celebrazione della liturgia, la vita morale dei cristiani è particolarmente rilevante e profondo. La sua coraggiosa risposta ai problemi della teoria del 'genere' mette in chiaro in un mondo obnubilato una fondamentale questione antropologica".

Secondo Socci, il cardinal Sarah in particolare e la Chiesa africana in particolare sono invisi a Francesco in quanto si stanno dimostrando intransigenti oppositori "alle 'rivoluzioni' vagheggiate da Bergoglio e Kasper nei due Sinodi su famiglia ed eucarestia. È un’opposizione molto scomoda per il cattoprogressismo perché, mentre quella tedesca di Kasper è una Chiesa ricchissima di soldi e povera di fedeli, quella di Sarah è una Chiesa del Terzo Mondo, povera di beni, ma giovane ed ardente di fede, fiorita in questi decenni grazie ai grandi viaggi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e gioiosamente fedele al loro magistero". Secondo Socci, "l’elogio di un tale uomo di Dio fa ombra all’attuale vescovo di Roma

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