Cronache

Il libro nero delle Ong ribelli ​all'assalto della fortezza Europa

Chi sono i nuovi pirati dell'accoglienza, tra "radicalismo umanitario" e sponsor eccellenti: Ue, Usa e grandi aziende

Il libro nero delle Ong ribelli ​all'assalto della fortezza Europa

Soldi Usa, della Ue e dell'Onu ad Msf, che si rifiuta di firmare il codice di condotta del ministero dell'Interno sul soccorso ai migranti. Minacce di «radicalismo umanitario» e assalto alla «fortezza Europa» per far entrare tutti, profughi e clandestini. Strani sponsor e finanziatori per le sette Ong che fanno spallucce al governo italiano mostrando il loro vero volto di talebani dell'immigrazione senza barriere sulle spalle degli italiani.

MEDICI SENZA FRONTIERE

Le entrate di Msf, nel 2016 di 56,8 milioni di euro, si basano soprattutto su 319.496 donatori privati. Impossibile controllarli tutti. L'Ong ha investito nel recupero dei migranti nel Mediterraneo un milione e mezzo di euro. Il 6% delle donazioni arrivano da aziende e fondazioni, anche in Italia, ma Msf è finanziata pure da lotterie, governo americano, istituzioni europee e Nazioni Unite. Soldi che cozzano con il niet all'Italia sul codice di condotta, ma che al momento continuano a venire garantiti.

JUGEND RETTET

Ieri la procura di Trapani ha sequestrato la nave dell'Ong tedesca per «favoreggiamento dell'immigrazione clandestina». Fin dall'inizio dell'intervento nel Mediterraneo la Jugend Rettet si scagliava contro «la Fortezza Europa» che tiene lontani i migranti «con nuovi muri e ne limita la mobilità». Il 9 maggio, davanti alla Commissione Difesa del Senato, la vicepresidente dell'organizzazione umanitaria, Lena Waldhoff, dichiarava impunemente: «La collaborazione con la Guardia costiera (italiana, ndr) non comporta, però, anche l'identificazione degli scafisti».

SEA EYE

Un'altra Ong tedesca, che sbarca i migranti da noi, ma attacca duramente l'Italia. L'organizzazione umanitaria annuncia sul suo sito che «ha bisogno di 500mila euro per portare avanti le operazioni». E in una lettera indirizzata ai donatori si scaglia contro Roma per il piano di addestramento e rafforzamento della Guardia costiera libica: «Cooperare e appoggiare una tale organizzazione di criminali e mercenari è semplicemente inaccettabile». Per l'Ong conta solo far arrivare tutti in Italia grazie «agli obblighi derivanti dalla convezione di Amburgo, che non fanno distinzioni tra rifugiati e migranti economici».

SEA WATCH

La terza Ong tedesca, che non ha neppure partecipato alle riunioni al Viminale per il codice di condotta, ha sempre ribadito che «non accetteremo la presenza a bordo di un ufficiale di polizia giudiziaria». E aggiunto: «In quanto organizzazione non governativa siamo neutrali mentre la polizia è di parte». L'aspetto più grave è che Lion Kircheis, dall'ufficio dell'Ong a Berlino, spiegava che nelle polemiche sui migranti «puoi solo contrastare il radicalismo dell'estrema destra con il radicalismo umanitario». Sul sito di Sea Watch il no al codice di condotta viene giustificato da Violeta Moreno-Lax, lettrice di un'università londinese che bolla il regolamento del governo italiano come «ridondante o semplicemente illegale».

PROACTIVE OPEN ARMS

L'Ong spagnola ha preso tempo promettendo di firmare il codice di condotta, anche se non è chiaro quando. L'organizzazione umanitaria ha speso 1,4 milioni per le sue navi, ma la raccolta fondi supera i 2,1 milioni. Oscar Camps, direttore di Proactive Open Arms ha rivelato che fra i donatori spiccano squadre di calcio come il Manchester City e l'attore Richard Gere assieme «ad altri importanti personaggi» non meglio specificati. In passato l'Ong ha utilizzato anche il vascello di lusso Astral del milionario italiano Livio Lo Monaco.

LIFE BOAT

Fra i partner conta sull'organizzazione «sorella» Sos Mediterranee e la Fc St. Pauli, una società sportiva di Amburgo diventata famosa non per meriti calcistici, ma per l'attivismo a favore dei talebani dell'immigrazione. Fra gli altri sponsor si segnalano università, il soccorso in mare tedesco, ma pure portali specializzati come Yacht on line.

SOS MEDITERRANEE

Nel 2016 ha dichiarato costi per 4 milioni sostenendo che spende 11mila euro al giorno per far navigare Aquarius di fronte alla Libia. Fra i promotori dell'organizzazione umanitaria tedesca anche una Onlus italiana specializzata sull'immigrazione che ha ricevuto 46mila euro da Open society, l'associazione filantropica di George Soros.

Sos Mediterranee scrivendo al Viminale per respingere il codice di condotta ribadisce che i poliziotti italiani «non devono stazionare stabilmente a bordo della sua nave e portare armi in contrasto con i principi umanitari di neutralità e indipendenza».

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