Lino Banfi: "Io e Zalone da sempre snobbati ai David. All'estero non sarebbe così"

Lino Banfi ripercorre la sua carriera cinematografica e attacca il regista Marco Risi, figlio di Dino, per le critiche per i suoi film

Lino Banfi: "Io e Zalone da sempre snobbati ai David. All'estero non sarebbe così"

“La cosa che mi fa più piacere? Essere amato oggi da tre generazioni e che i miei film siano apprezzati anche dai ragazzini che mi hanno invece conosciuto grazie alle serie tv”. Lino Banfi, che dal 1998 interpreta nonno Libero in un “Un Medico in famiglia”, ripercorre la sua carriera da attore nel corso di un’intervista con l’Huffington Post.

“Nonostante il pubblico mi ami – dice Banfi con una punta di amarezza - per tanto tempo la critica non ha mai perdonato il mio successo: poi, però, improvvisamente, nel 2010, il festival del Cinema di Venezia decide di dedicarmi una retrospettiva (“La situazione comica”, ndr) con Quentin Tarantino, allora presidente della giuria dei lungometraggi, che disse di essere un mio fan appassionato come di tutti gli eroi dei miei film. Fu un grande onore, non lo scorderò mai”.

A fargli male, per molto tempo, è stata l’ostilità dei critici. “Ma oggi non ci penso più, sono un uomo sereno e soddisfatto. La cosa che non capisco, però, è come mai – continua l’attore pugliese - il figlio di Dino Risi, anche lui regista, ogni volta che c’è una retrospettiva dedicata a suo padre, non ricorda mai il film che girammo insieme…ci legava una profonda amicizia e una grande stima reciproca. Si vergognerà di me?”.

L’incontro più piacevole è quello con Checco Zalone e Gennaro Nunziante, che ha conosciuto in occasione del film "Quo Vado". “Mi hanno convinto ad accettare dopo che Checco, inginocchiato davanti a me, - ricorda Banfi - mi ha imitato ricordandomi che per lui e per tanti altri sono stato un maestro, il primo a portare la Puglia nella commedia italiana. Impossibile dirgli di no, è stato un gran piacere e lo rifarei subito”.

“È davvero spiacevole che uno come lui, che con i suoi film che hanno incassato milioni di euro al botteghino come nessun altro in Italia, non abbia mai ottenuto premi considerevoli e che quelli dei David di Donatello lo abbiano sempre snobbato. Lui ed io - conclude Banfi - siamo nello stesso club (ride, ndr). Se fossimo all’estero, non sarebbe così”.

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