Orrore all'ospedale di Livorno, dove un'infermiera del reparto di psichiatria è stata aggredita da un paziente che, in un raptus di follia, è arrivato ad azzannarla ed a staccarle il dito di una mano.
Il terribile episodio si è verificato nella serata di domenica, all'interno del padiglione 10 della struttura ospedaliera. La vittima, una 60enne livornese, si trovava nel pieno del proprio turno di lavoro, quando ha dovuto fronteggiare la furia di uno dei suoi assistiti.
Il soggetto (un sudamericano, secondo alcune fonti) ha dato improvvisamente in escandescenze mentre la donna stava cercando di somministrargli la terapia. Con uno scatto fulmineo, l'uomo ha attaccato la 60enne, mordendola alla mano e riuscendo a strapparle il mignolo destro.
In preda al terrore ed al dolore, l'infermiera ha subito gridato per chiedere aiuto, ed in breve i colleghi sono intervenuti per soccorrerla. Medicata in reparto, la donna è stata poi trasferita all'ospedale di Careggi (Firenze), dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico durante il quale i medici sono riusciti a riattaccare il dito. Le condizioni della vittima, ancora sotto choc, sono buone. Solo con il tempo si saprà se l'intervento è andato a buon fine e la donna riuscirà a recuperare la piena funzionalità dell'arto.
Informati sui fatti, i carabinieri di Livorno hanno raggiunto l'ospedale, ed ascoltato il racconto dei testimoni. Il paziente è stato denunciato per lesioni gravi. Ignote le cause che possono aver scatenato il raptus. L'uomo era stato ricoverato in psichiatria dopo una serie di episodi in cui si era denudato per poi aggirarsi in maniera molesta per il centro cittadino, senza mai mostrare, tuttavia, atteggiamenti aggressivi. Almeno non fino a domenica.
Il fatto è stato commentato dalla Asl livornese, che ha rilasciato un comunicato riportato da “Livorno Today”. “L'infermiera, al momento della somministrazione di una terapia al paziente, si trovava assieme a due infermieri, un operatore socio sanitario e a un medico, in linea con quanto previsto dalle normative”, ha spiegato l'azienda. “Nell'occasione la donna ha agito con professionalità ed esperienza seguendo tutte le indicazioni previste per la gestione di questo tipo di pazienti, non potendo però prevedere una reazione e una aggressione di quel tipo. Nel reparto livornese l'equipe di operatori, da sempre, si impegna per evitare il ricorso ai mezzi di contenzione fisica, privilegiando il contenimento psicologico-relazionale e stimolando al massimo la responsabilità dei degenti con buoni risultati considerando che negli ultimi 18 mesi si sono verificati due infortuni di lieve entità dovuti a contatti con il paziente.
Mai, invece, si era verificato un episodio con prognosi di questa gravità”.Parole di solidarietà nei confronti della vittima sono state espresse dai colleghi e dall'Asl livornese, che ha augurato alla 60enne una pronta guarigione.
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