Cronache

Bufera sul magistrato no vax: chiesto l'intervento del Csm

Nel mirino il comizio di Giorgianni alla manifestazione no vax di sabato scorso. Lo scopo dei togati è "verificare l'impatto di tali condotte sulla percezione della sua indipendenza quale giudice"

Il magistrato Angelo Giorgianni
Il magistrato Angelo Giorgianni

Hanno sollevato un inevitabile polverone le esternazioni pubbliche proferite sul palco dal giudice della Corte d'Appello di Messina Angelo Giorgianni, in occasione della manifestazione contro il Green pass di sabato scorso in piazza San Giovanni a Roma (guarda il video). I togati di Area al Consiglio superiore della magistratura Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro hanno chiesto l’apertura di una pratica urgente nei confronti di Giorgianni, depositando una richiesta al comitato di presidenza. Lo scopo dei giudici del Csm è quello di “verificare l'impatto di tali condotte sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato”. Un attacco frontale al magistrato della Corte d’Appello di Messina che avrà ancora strascichi.

Il 9 ottobre scorso, come riportato da ilGiornale.it, Giorgianni aveva partecipato alla manifestazione contro il green pass organizzata, tra gli altri, anche da gruppi no vax. In quell'occasione il masistrato non si è fatto alcun problema a inveire in pubblico contro le istituzioni affermando che “il popolo italiano ha dato il preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere. Noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga”. Un affronto insopportabile per i togati del Consiglio superiore della magistratura, che va al di là della posizione estrema di Giorgianni sul green pass. Più delle tesi complottiste sul Covid-19, a suscitare clamore è l’avversione nei confronti delle istituzioni dello Stato.

Non hanno ammorbidito i rappresentanti del Csm le dimissioni annunciate dallo stesso Giorgianni, il quale ha dichiarato di lasciare la magistratura per essere libero di poter esprimere le proprie opinioni. Una sorta di lasciapassare per poter affermare i suoi principi. Il giudice della Corte d'Appello di Messina recentemente ha pubblicato un saggio dal titolo Strage di Stato: Le verità nascoste della Covid-19, che nasce come scritto di appoggio alla denuncia presentata alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità. Un testo che denuncia la gestione della pandemia e che è stato oggetto di polemiche per la prefazione scritta dal giudice Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, figura storica nella lotta alla criminalità organizzata.

Intanto, non si placano le polemiche tra i magistrati dopo il comizio di Giorgianni. Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, nel corso della trasmissione 24 Mattino, su Radio 24, ha detto: "Si può anche esprimere un'opinione che sia contro il Green pass, ma ci sono frasi che secondo noi superano quel senso di equilibrio e di sobrietà. Ci sono state espressioni non necessarie che hanno una fortissima carica di suggestione e che possono creare molta inquietudine e sconcerto soprattutto se provengono da un magistrato". Sui possibili provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti del giudice della Corte d'Appello di Messina Santalucia ha spiegato: "Sono competenze e valutazioni che non spettano all'Anm, ci sono gli organi istituzionali preposti, non so nulla e non posso dire nulla.

La nostra sezione di Messina ha redatto un documento in cui mi ritrovo, che è di condanna di questo modo di rappresentare le proprie idee".

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