Le malattie reumatiche degli italiani sono 150

Sono più di 150, differenti tra loro, ad alto impatto sociale. Sono le malattie reumatiche, in aumento in Italia per incidenza e per costi ad esse collegati. Si attestano al primo posto per disabilità temporanea ed al secondo per invalidità permanente, con un 27 per cento delle pensioni, determinato dalla loro presenza. Pesano sul Pil per lo 0,2 per cento. Ora, per la prima volta, grazie ad una rilevazione promossa dall'Associazione malati reumatici Emilia Romagna (Amrer), è stato possibile verificare in modo univoco, il peso numerico di queste malattie, misurato in base ai codici esenzione di 7 patologie reumatiche: sono esattamente 371.586 i pazienti esentati in 150 Asl distribuite nelle singole regioni, pari allo 0,6 per cento della popolazione italiana. Il 68 per cento è donna e oltre la metà del campione censito è in età lavorativa, tra i 45 e i 65 anni. Obiettivo dell'indagine, è quello di raccogliere dati numerici certi per analizzare i bisogni dei pazienti reumatici, quantificarli e organizzare percorsi assistenziali adeguati, all'interno dei quali il reumatologo è la figura centrale, per garantire la miglior gestione delle problematiche legate alla patologia.

«Questa indagine è l'evoluzione del lavoro avviato da qualche anno in Regione Emilia Romagna e trasferito a livello nazionale», spiega Guerrina Filippi presidente Amrer. «Il censimento porterà valore aggiunto al Servizio Sanitario Nazionale: intanto una riorganizzazione socio-sanitaria strategica basata sul concetto di costruzione di Reti per la programmazione dei servizi di accesso alle cure, per adattare maggiormente il sistema delle cure ai bisogni dei pazienti e per migliorare l'utilizzo delle risorse». Sette le patologie valutate nel report: artrite reumatoide, psoriasi, lupus eritematoso sistemico, malattia di Sjogren, morbo di Paget, sclerosi sistemica progressiva e spondilite anchilosante.

Il dato complessivo che emerge dal lavoro, sottostima dunque la reale prevalenza di tutte le malattie reumatiche nella popolazione italiana, ma indica un livello minimo certo del loro l'impatto. In estrema sintesi: il 41,6 per cento delle esenzioni rilasciate è per artrite reumatoide, segue la psoriasi con il 31,8 %.

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