Marina Militare, il giallo degli spari al barcone degli scafisti

La Procura di Napoli indaga su un filmato che mostra alcuni colpi esplosi da una fregata. La Marina militare: "Certi di non colpire nessuno, era l'extrema ratio"

La fregata Aliseo in una foto d'archivio
La fregata Aliseo in una foto d'archivio

Dalla fregata Aliseo della Marina Militare esplosi alcuni colpi in direzione di un barcone di immigrati nelle acque del canale di Sicilia. È un vero e proprio giallo quello che si sta sviluppando intorno a un video diffuso dal Partito dei diritti militari (Pdm) e subito ripreso dai media nazionali.

Nelle immagini del filmato, girate a bordo dell'unità della Marina il 9 novembre scorso, si vede un'imbarcazione di immigrati procedere una quarantina di metri a babordo dell'Aliseo, e poi tentare una virata a sinistra. Dalla fregata della Marina vengono partono alcune scariche di mitragliatore e poi alcuni colpi singoli, indirizzati verso la poppa del barcone; in alcuni casi si vedono distintamente le colonne d'acqua sollevate dagli spari a poca distanza dall'imbarcazione degli immigrati. Infine, nell'ultimo spezzone del video, si distingue il barcone, ormai vuoto e inclinato a sinistra, trainato dall'Aliseo. Le immagini sono state acquisite dalla Procura di Napoli, che ha aperto un'indagine sul caso.

Dalla Marina Militare spiegano come l'imbarcazione che si vede nel video fosse una "nave-madre" sorpresa a rimorchiare un altro barcone con a bordo 176 immigrati stipati in condizioni disumane: individuata dal dispositivo aeronavale, l'imbarcazione è stata poi raggiunta dall'Aliseo, che ha sparato alcuni colpi per arrestarne la fuga. "Eravamo certi di non colpire esseri umani. E' stata l'ultima ratio per bloccare la fuga degli scafisti, ha consentito di assicurare alla giustizia 16 trafficanti di esseri umani", spiegano fonti della Marina.

Il natante rimorchiato è stato invece raggiunto dalla nave Stromboli, che ha immediatamente prestato soccorso agli immigrati che si trovavano a bordo.

L'Aliseo, invece, ha intimato l'alt alla barca degli scafisti, che però non ha obbedito all'ordine; tutta l'operazione, chiariscono dalla Marina, è stata condotta "in stretto coordinamento con l'autorità giudiziaria".

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