Migranti, la vergogna della Ue: ricollocato un solo minore su 5000

Una risoluzione del Parlamento di Strasburgo denuncia: solo l'11% dei migranti inseriti nel piano sono stati effettivamente ricollocati. E fra i minorenni la proporzione è di 1/5000

Migranti, la vergogna della Ue: ricollocato un solo minore su 5000

La solidarietà in Europa si traduce in un numero eloquente: uno. Uno come l'unico migrante minorenne ricollocato sui 5000 approdati in Italia e in attesa di essere trasferiti nei vari Paesi dell'Unione.

Come riporta Repubblica riprendendo una risoluzione approvata lo scorso 18 maggio dall'Europarlamento, l'intero piano di ricollocamenti prevederebbe il trasferimento di oltre 160mila persone dall'Italia e dalla Grecia. Tuttavia, spiegano da Bruxelles al 27 aprile ne erano stati ricollocati meno di 18mila: appena l'11% del totale. Gli unici Stati che adempiono ai propri obblighi in questo senso - con l'esclusione, ovviamente, di quei Paesi da cui i migranti devono andarsene - sono la Finlandia e Malta.

Gli ungheresi e gli slovacchi, addirittura, hanno trascinato la Commissione Juncker di fronte alla Corte europea di Giustizia per protestare contro quello che vivono come un diktat ingiusto e insopportabile. Alcuni Stati, inoltre, cercano di aggirare gli obblighi imposti dalla solidarietà continentale appellandosi a cavilli giuridici o utilizzando criteri restrittivi per rifiutare alcuni gruppi di migranti. C'è ad esempio chi si oppone all'accoglienza di persone di una determinata nazionalità, o chi invece accetta di ricollocare soltanto le donne sole.

Ma il dato che più colpisce, forse, è proprio quello relativo ai minori.

Che per evidenti motivi necessitano di un'assistenza socio-sanitaria molto più onerosa di quella assicurata agli adulti. E che quindi sono ospiti sgraditi, che si preferisce lasciare in Italia e in Grecia, in un limbo senza senso e senza prospettiva.

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