Ventimiglia - Travolto e ucciso da un treno mentre cerca di raggiungere clandestinamente la Francia. Un altro migrante è morto, stamani, intorno alle 7, mentre percorreva a piedi la linea ferroviaria Ventimiglia-Mentone. Giunto all'altezza della galleria "Dogana", lunga 407 metri, è transitato un regionale diretto verso l'Italia, che lo ha falciato, smembrandolo nel giro di pochi istanti. Il corpo è irriconoscibile. Altri stranieri che erano con lui sono riusciti a cavarsela, probabilmente perchè all'arrivo del treno erano ancora fuori dalla galleria. Neppure un chilometro più in là ed avrebbe potuto trovarsi in Francia. A dare l'allarme è stato il macchinista. Sul posto sono intervenuti il personale del 118, con i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia.
È una strage quella che si sta verificando da alcuni mesi al confine italo-francese di Ventimiglia. Sette gli stranieri morti: chi sulla ferrovia, chi sull'autostrada, in mare o sulla strada. Sono i cosiddetti clandestini "fai da te" che per non diventare facile preda della malavita e, quindi, finire nelle mani di qualche "passeur" - che in cambio di cifre che vanno dai 50 ai 150 euro (in media a persona) si offrono di portare vagonate di stranieri in Francia su auto, furgoni o camion - preferiscono tentare la "roulette russa". Con quello di oggi, per quanto riguarda la ferrovia, il bilancio sale a due morti e un ferito. Nel pomeriggio del 5 agosto scorso, in concomitanza con i disordini tra No borders e forze dell'ordine, ai Balzi Rossi di Ventimiglia, veniva investito e gravemente ferito un giovane africano che assieme ad altri stranieri cercava di raggiungere la Francia camminando sui binari. La sera del 23 dicembre scorso, un algerino di 25 anni veniva ucciso sullo stesso tratto di linea, compreso tra Ventimiglia e Mentone. Assieme ad altri stranieri era appena saltato sulla ferrovia, quando è passato il treno che lo ha travolto, per fortuna senza ucciderlo.
Passiamo all'autostrada dei Fiori. La serie nefasta inizia, il 9 settembre del 2016, quando a Mentone, sotto il viadotto dell'autostrada A8, viene recuperato il corpo di un africano, precipitato per motivi ancora poco chiari, non in ultimo il tentativo di fuga dalla polizia. Il 7 ottobre del 2016: Milet Tasfemariam, 16 anni, di origine eritrea, viene travolta e uccisa da un tir spagnolo, mentre è in cammino verso la Francia assieme ai suoi cinque fratelli e a un amico. La sera del 21 ottobre 2016, un migrante sudanese, di 18anni, Alì Ahmad, viene travolto e ucciso, mentre cammina contromano sull'autostrada A8 all'altezza del viadotto Sainte-Agnes, dalle parti di Mentone. Lo straniero si trova già in Francia, ma, forse non sapendolo ancora, prosegue il proprio viaggio assieme a un gruppo di migranti, che si dilegua all'arrivo dei soccorsi.
Il 22 novembre scorso, un gruppo di migranti che dormiva nella feritoia del ponte della ferrovia, viene sorpreso dalla piena del fiume Roja. Malgrado l'invito dei soccorsi a non muoversi, tre di loro si lanciano in acqua nel tentativo di raggiungere la sponda del fiume. Due vengono recuperati, uno è tuttora dato per disperso. Si tratta di: Alimonu Kinglsey, 23 anni, di passaporto nigeriano. Il 4 gennaio scorso, un cittadino libico di 27 anni, con passaporto siriano, Mohamed Hani, viene travolto e ucciso da uno scooter condotto da Francesco Guglielmi, 66 anni, a Bevera di Ventimiglia, sulla strada parallela a quella che conduce al centro di accoglienza del Parco Roja.
Lo straniero muore sul colpo, l'italiano morirà dopo alcuni giorni di coma irreversibile.Ai sette morti si aggiungono i tanti feriti, più o meno gravi, alcuni dei quali precitati in dirupi, nel tentativo di espatriare, lontano da occhi indiscreti, attraverso la boscaglia o la collina.
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