Minacce alla giornalista: oscurato sito musulmano

La giornalista Barbara Salsi è stata minacciata e offesa dal gruppo Facebook "Musulmani d'Italia". Disposto oscuramento e notificato atto di fine indagine

Minacce alla giornalista: oscurato sito musulmano

Non è la prima volta che un canale di comunicazione, riconducibile alla comunità islamica in Italia, viene chiuso. A gennaio infatti, era stato disposto l'oscuramento del sito Radio islam, su cui comparivano alcune liste di cittadini di religione ebraica.

Questa volta, ad essere finita nel mirino delle forze dell'ordine è stata la pagina Facebook Musulmani d'Italia-comunità e il corrispondente gruppo chiuso. Tramite quei profili erano arrivate le minacce e le frasi di diffamazione nei confronti della giornalista Benedetta Salsi, 31 anni, cronista di giudiziaria dell’edizione reggiana del Carlino. "Benedetta Salsi di Reggio Emilia – è l’incipit, squillante quasi come una chiamata – giornalista presso il Resto del Carlino... ". Poi le fantasie infamanti legate a vita privata e lavoro. Tutte colpe ovviamente gravi, ricordano questi anonimi interpreti della religione musulmana. Per questo l’autore del post definisce la Salsi "...islamofoba ovviamente non poteva essere altrimenti... considerato che per lo statuto giuridico Islamico questi atti sono punibili severamente".

Perché questo attacco nei suoi confronti? La giornalista aveva appena pubblicato – nell’edizione di ieri del Carlino – un articolo riguardante il reggiano Luca Aleotti, 31 anni, disoccupato, convertito all’Islam. Aveva infatti appreso di una misura di prevenzione personale – richiesta dal pm Maria Rita Pantani, adottata dal nostro tribunale, e riguardante Aleotti – destinata a far discutere. Si tratta infatti di una decisione unica in Italia, di quelle – come dicono gli esperti – che "fanno scuola".

Il giovane, indagato per terrorismo dopo le sue prese di posizioni anti-occidentali sulla sua pagina Facebook, non potrà più uscire la sera, intrattenersi in luoghi affollati e uscire dalla città. Il tribunale lo considera "pericoloso" in ragione delle sue nette prese di posizione e dei suoi precedenti di polizia. "Non esiste nessun islam laico o moderato, esiste solo la sottimissione ad Allah", aveva scritto con lo pseudonimo di "Spada di Dio" nelle ore immediatamente successive alla strage di Parigi.

Ad Aleotti e al suo avvocato Nicola Gualdi ieri, oltre al provvedimento di oscuramento delle pagine Facebook, è stato anche notificato l'atto di fine indagine per l'inchiesta di Bologna in cui il giovane era indagato per associazione a delinquere di tipo terroristico: l'accusa però è stata derubricata ad apologia di reato, ma con l'aggravante legata al terrorismo.

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