Cronache

Monte Bianco, trovati tre cadaveri: sono di una cordata scomparsa negli Anni '90

La ritirata del ghiacciaio del Miage nel Monte Bianco ha restituito i corpi di tre alpinisti che apparterrebbero a una cordata scomparsa negli Anni '90

Monte Bianco, trovati tre cadaveri: sono di una cordata scomparsa negli Anni '90

Tre cadaveri sono stati trovati sul Monte Bianco, ma non risultano alpinisti dispersi recentemente: potrebbe trattarsi di un incidente avvenuto vent'anni fa.

A trovare i corpi nella giornata di ieri sul ghiacciaio del Miage è stato un escursionista francese. Dopo varie difficoltà, poiché il suo telefonino non aveva segnale, l'uomo ha allertato la centrale unica di soccorso della Valle d'Aosta. Oggi, il Soccorso alpino della Guardia di finanza sta cercando di recuperare i tre cadaveri, che sono stati avvistati dall’alto e non sono legati tra loro. Qualsiasi sorvolo con l’elicottero, però, è stato impedito da un’ondata di maltempo in Val Vény.

L'escursionista francese, che ha rinvenuto i corpi in avanzato stato di decomposizione, ha anche trovato nelle vicinanze dei cadaveri un portafogli contenente una carta di identità tedesca rilasciata nel 1995 a un uomo che allora aveva 23 anni. L'escursionista lo ha consegnato al soccorso alpino della guardia di finanza di Entreves.

Secondo le prime valutazioni, potrebbe trattarsi di una cordata scomparsa nella seconda metà degli anni Novanta. Ieri mattina, infatti, non erano arrivate richieste di aiuto o segnalazioni di incidenti in montagna ed è stato difficile capire, sulle prime, quando fossero precipitati i tre alpinisti segnalati sul Dome de Miage, una vetta che ha fatto numerose vittime.

Ora, però, gli indizi raccolti sembrerebbero indicare un incidente avvenuto in tempi non recenti, presumibilmente negli anni Novanta. I corpi dei tre dispersi, con ogni probabilità, era stati ricoperti dal ghiacciaio del Miage che in tempi recenti, complici le alte temperature, li ha restituiti.

"Con il caldo e il conseguente scioglimento dei ghiacciai aumenta la frequenza di questi ritrovamenti", ha spiegato il maresciallo Delfino Viglione, comandante della stazione Sagf di Entreves.

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