Cronache

Montebelluna, molestano una donna e aggrediscono i militari: magrebini liberi

Uno dei due ha ricevuto una semplice denuncia per violenza sessuale, il compare e connazionale El Abboubi ha aggredito i carabinieri, minacciandoli di ritorsioni: "Mi faccio del male e dirò che siete stati voi"

Montebelluna, molestano una donna e aggrediscono i militari: magrebini liberi

Prima la molestie sessuali nei confronti della dipendente di un bar del centro di Montebelluna (Treviso), poi gli insulti e l'aggressione contro i militari accorsi dopo le segnalazioni ricevute.

Protagonisti in negativo della vicenda sono due uomini di nazionalità marocchina, completamente ubriachi al momento dell'arrivo sul posto degli uomini dell'Arma. Il primo degli extracomunitari, un uomo di 32 anni di cui non sono state rese note le generalità, ha iniziato a molestare pesantemente una delle bariste del locale, con volgari ed espliciti apprezzamenti. Il nordafricano si è tuttavia spinto ben oltre, allungando le mani e palpeggiandola ripetutamente nelle parti intime.

Il gestore del bar è intervenuto, quindi, una volta per tutte, contattando le forze dell'ordine e richiedendo un intervento sul posto, dato che la situazione continuava a peggiorare. A finire nel mirino dei magrebini anche altri avventori del locale, apostrofati con insulti e minacciati.

In breve, sono sopraggiunti i carabinieri del comando di Montebelluna, che hanno tentato di riportare la calma e di identificare i due responsabili. Il compare del molestatore 32enne, ovvero il marocchino di 33 anni Abdellah El Abboubi, non ha gradito particolarmente la presenza dei militari e si è opposto con grande veemenza alle operazioni di fermo, prima denudandosi e poi scagliandosi contro di essi.

Ammanettato, il violento nordafricano è finito nella caserma di via Sansovino, dove ha proseguito col suo spettacolo. "Mi faccio del male e dirò che siete stati voi", ha minacciato rivolto agli uomini dell'Arma, come riportato da TrevisoToday. Ancora in preda ai fumi dell'alcol, il 33enne ha quindi preso a pugni la porta ed i muri della cella di sicurezza, espletando al suo interno anche i propri bisogni fisiologici, come evidente gesto di sfida.

Dopo una notte dietro le sbarre, El Abboubi è finito in tribunale per il giudizio direttissimo, con l'accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Dopo la convalida del fermo il rinvio a giudizio e il ritorno a piede libero per il nordafricano, dato che il suo legale Stefania Bertoldi ha ottenuto i termini a difesa.

Semplice denuncia a piede libero per violenza sessuale comminata invece al connazionale 32enne.

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