Un brutto episodio di bullismo. In una scuola media della Valbelluna, un bimbo di appena 11 anni è stato aggredito da alcuni compagni che lo hanno picchiato al grido di "musulmano torna a casa tua, sei dell'Isis".
Il giovanissimo studente, iscritto alla prima media, è nato a Belluno ma è figlio di immigrati nordafricani che vivono in Italia da più di vent'anni. Nell'atrio della scuola, prima dell'inizio delle lezioni, è stato accerchiato da altri tre o quattro bimbi che lo hanno immobilizzato per poi colpirlo con calci e pugni.
Alla fine della scuola, il bimbo è tornato a casa in lacrime dicendo di non volere più tornare in classe e anzi di voler cambiare istituto. Il bambino, dopo la scuola è tornato a casa in lacrime e ieri non voleva più tornarci, in classe. Ha dovuto andare la mamma a portarlo e convincerlo a entrare, ma lui ora vuole cambiare scuola.
"Sono compagni di calcio e di scuola - spiega il bimbo al veneto Gazzettino - mi hanno fatto male. Fortunatamente tanti mi hanno difeso e tante mamme hanno chiamato a casa per dare la loro solidarietà".
Questa mattina la madre del bimbo incontrerà la preside, che al momento dei fatti era assente dall'istituto per motivi di servizio. La dirigente scolastica, però, riferisce che secondo la bidella - presente all'episodio in questione - si è trattato di una semplice litigata tra bimbi.
Lo zio del bimbo, però, non sembra così accomodante: "Quelle non sono parole di bambini, dono parole di persone adulte che loro hanno udito forse in casa. Ormai abbiamo paura a uscire di casa.
Mia sorella porta il velo e, dopo i fatti di Parigi, viene guardata con sospetto. Io stesso non vado nemmeno più nel luogo di preghiera. Ma l’islam è una religione di pace: non possiamo pagare noi per quello che hanno fatto degli squinternati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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