Cronache

Napoli, De Magistris dà l'interprete al consigliere immigrato che non parla l'italiano

Viraj Prasanna Mihindukulasuriya dopo le polemiche riceve un interprete per partecipare alle sedute del consiglio comunale di Napoli

Napoli, De Magistris dà l'interprete al consigliere immigrato che non parla l'italiano

Viraj Prasanna Mihindukulasuriya era già finito nella bufera dopo che Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook aveva condiviso un video in cui mostrava tutte le sue lacune in merito alla lingua italiana. "Meraviglie del multiculturalismo - aveva scritto la leader di Fratelli d‘Italia - Il primo consigliere extracomunitario al Comune di Napoli non parla italiano. Un ottimo requisito per partecipare alle riunioni del consiglio comunale. Vabbè".

Il consigliere comunale “aggiunto” di Napoli è stato eletto il 24 luglio scorso con 504 voti ai sensi dell' articolo 36 dello statuto comunale. Il corpo elettorale straordinario era formato da 25mila extracomunitari e apolidi regolarmente residenti nel territorio comunale.

La gara delle urne l’ha vinta Viraj Prasanna Mihindukulasuriya e ora, dopo l'annuncio entusiasta di De Magistris, è il delegato per gli immigrati al Consiglio comunale partenopeo. Potrà assistere alle sedute e prendere parola (ma non votare). E per la lingua? Come è stato risolto l’impasse? Come farà a partecipare (e a capire) cosa si dicono Giggino e gli altri consiglieri napoletani?

Semplice: dopo le polemiche, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha ben pensato di dargli un interprete.

E pensare che, secondo quanto raccontato dallo stesso Viraj, all’inizio sarebbe stata proprio la giunta a suggerire le dimissioni al neoeletto consigliere aggiunto. “L' assessore mi ha detto che con le mie difficoltà di comunicazione avrei avuto problemi in futuro. La dottoressa Sardu mi ha chiesto se volevo andare avanti o presentare le dimissioni. L' assessore mi ha con sigliato di dimettermi perché i giornalisti avrebbero continuato ad attaccarmi”, ha raccontato il cingalese. La Sardu ha smentito categoricamente (“È stato eletto democraticamente. Ognuno sceglie liberamente.

La conoscenza della lingua? Ha detto che si impegnerà).

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