Naufragio della Concordia, arrivano le prime condanne

Patteggiano in cinque. Pena più alta al capo dell'unità di crisi di Costa, Roberto Ferrarini: 2 anni e 10 mesi. "Sono condanne da abuso edilizio, non da omicidio"

Naufragio della Concordia, arrivano le prime condanne

A oltre un anno e mezzo dal naufragio della Costa Concordia in cui persero la vita 32 persone, arrivano le prime condanne per una tragedia che si poteva evitare.

Cinque persone, indagate insieme al comandante Francesco Schettino, hanno preferito patteggiare la pena e sono state condannate questa mattina per omicidio plurimo colposo e lesioni colopose. Si tratta degli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il capo dell’unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini e l'hotel director Manrico Giampedroni.

La pena più alta è stata comminata a Ferrarini (2 anni e 10 mesi), mentre Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. Ambrosio (1 anno e 11 mesi), Coronica (1 anno e 6 mesi) e il timoniere indonesiano (1 anno e 8 mesi), sono stati condannati anche per naufragio colposo.

"Questa è una giustizia vergognosa, sono pene da abuso edilizio, non da omicidio" ha commentato l’avvocato Massimiliano Gabrielli, del pool Giustizia per la Concordia, "Si dà 1 anno e 11 mesi all’ufficiale di plancia e 7 anni a Emilio Fede. Questa è la giustizia in Italia".

"Ce lo aspettavamo ma sono patteggiamenti ingiusti", ha detto l’avvocato di parte civile Daniele Bocciolini, "C’è un’evidente disparità di trattamento tra questi e Schettino, il processo è monco, non è normale che Schettino sia l’unico colpevole e che 3 patteggiamenti siano sotto i 2 anni".

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