Nigeriana aggredita a Sassari, perde quota la pista razzista

Sin dall'inizio gli inquirenti avevano due versioni totalmente differenti della vicenda. Adesso a suffragare quella del sardo ci sono anche le immagini delle telecamere delle poste

Nigeriana aggredita a Sassari, perde quota la pista razzista

A distanza di due giorni dal fatto di cronaca avvenuto a Sassari, dove una ragazza nigeriana aveva accusato di razzismo un trentenne della zona dopo averla malmenata, gli inquirenti stanno iniziando a fare chiarezza circa la reale dinamica dei fatti.

Sin dall'inizio le versioni dei due protagonisti si erano rivelate totalmente differenti. Da un lato c'era la donna di colore che sosteneva di essere stata picchiata e vittima di offese a sfondo razzista, dall'altro il sassarese che aveva negato sin da subito ogni addebito discriminatorio e aveva mostrato anch'egli delle ferite a suo dire imputabili al litigio con la nigeriana.

Gli inquirenti grazie alle testimonianze raccolte e avvalendosi delle immagini delle telecamere di sicurezza della posta, sono riusciti a rendere molto più nitidi i contorni di questa intricata vicenda: pare che il diverbio fra i due sia nato nel momento in cui l'italiano avrebbe messo fretta alla straniera impegnata in una operazione allo sportello, utilizzando frasi piuttosto colorite e strappandole il bancomat dalle mani: da qui la reazione della ragazza che avrebbe aggredito il trentenne, facendo partire poi effettivamente una colluttazione fra i due.

Nessuna frase circa la provenienza o il colore della pelle sarebbe stata proferita dal sardo, anzi a quanto consta alla Questura l'uomo convive con una colombiana di colore.

Questa vicenda aveva suscitato un fragoroso clamore mediatico ed in difesa della giovane si erano schierate apertamente moltissime associazioni di Sassari impegnate nel sociale.

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