Non può esserci Pil senza piccola impresa

Il governo ci riempie di dati ma dimentica i protagonisti reali ed eroici dello sviluppo

Non può esserci Pil senza piccola impresa

Tutti in Italia e in Europa auspicano lo sviluppo economico, l'aumento del Pil e nuovi investimenti. Ma ho l'impressione che questa ricerca del Pil sia, più che una ricerca della produzione di beni e servizi utili, una ricerca di occupazione. Cosa facciano questi lavoratori poco importa. Il Pil aumenta anche producendo armamenti con cui distruggere città e poi ricostruirle. Lo sviluppo economico di cui abbiamo bisogno invece è la produzione di beni e servizi utili, alla cui realizzazione partecipi molta gente che mette a frutto le sue competenze.

La storia ci dimostra che lo sviluppo economico moderno è incominciato nelle città italiane e in quelle della lega anseatica, dove si produceva al meglio ciò che richiedeva il mercato. È in questo modo che è nata la produzione razionale, il calcolo economico, e che si è strutturato il mercato. Non sono i pochi grandi avventurieri, i robber barons, che creano il capitalismo, ma i milioni di artigiani, commercianti e imprenditori che accumulano come formiche. Una borghesia di produttori e di venditori operosa, intelligente, calcolatrice, con un forte senso comunitario. Il mercato è il prodotto di questa comunità internazionale di venditori e di compratori, ed è basato sul credito, la fiducia, il rispetto della parola data, cioè su regole morali che vengono prima del diritto e dei tribunali.

Anche la grande impresa funziona solo se al suo interno si creano le condizioni di autonomia, responsabilità, competizione e solidarietà della società nel suo complesso. Prosperano quelle dove ogni dirigente, ogni capufficio, ogni operaio ed ogni impiegato, possono esprimere la loro creatività imprenditoriale e vengono premiati per questo. È di questo tipo di investimenti e di produttori che abbiamo bisogno oggi in Italia. Non di manipolatori di denaro, finanzieri corrotti, banchieri che giocano d'azzardo o multinazionali che pagano le tasse all'estero.

Quando i politici dicono che abbiamo bisogno di investimenti, dicano quali tipi di investimenti vogliono incrementare e quale tipo di mercato vogliono sviluppare. Le aride cifre con cui ci bombardano ogni giorno non ci danno queste informazioni.

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