Cronache

"Non so chi sia...": è scontro tra Cacciari e Stefano Feltri sul Green pass

Ancora polemiche sul Green pass: Massimo Cacciari non arretra sui suoi dubbi e a Otto e mezzo scoppia la lite con Stefano Feltri

"Non so chi sia...": è scontro tra Cacciari e Stefano Feltri sul Green pass

I talk politici sono tornati in onda e con loro gli scontri quotidiani in tv. L'argomento caldo del momento è inevitabilmente il Green pass, tanto più in questi giorni in cui il dibattito è approdato al parlamento. Il voto favorevole del Senato alla fiducia per l'estensione del certificato verde a tutti i lavoratori del pubblico e del privato ha dato ulteriori spunti per il confronto, come ha dimostrato lo scontro accesso avvenuto nel corso di Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber, tra Massimo Cacciari e Stefano Feltri, che viaggiano su due posizioni contrastanti in merito.

Massimo Cacciari ha più volte dichiarato la sua contrarietà al Green pass che, dal suo punto di vista, è uno strumento utilizzato per mascherare l'obbligatorietà del vaccino. L'opinione del filosofo è stata contrastata da Stefano Feltri, direttore del quotidiano Domani che, invece, è stato invitato come esponente della corrente di pensiero opposta. I due hanno battibeccato per qualche minuto in un crescendo di tensione, che poi è sfociato in una vera e propria discussione. "Non so chi sia il direttore in studio", ha sbottato Massimo Cacciari, riferendosi a Stefano Feltri, che ha replicato: "Come no, ho chiesto se voleva scrivere per il mio quotidiano".

Da quel momento lo scontro tra i due è entrato nel vivo, con l'ex sindaco di Venezia che non ha accennato a fare un passo indietro, restando fermo sulle sue posizioni e ribadendo il suo scetticismo nei confronti delle decisioni dell'esecutivo: "Non so davvero chi sia. Comunque questo governo non è autorevole per niente, non ha ottenuto un consenso informato. Il direttore in studio ha letto i dati dell'Aifa?". Sui casi di decesso dopo il vaccino ai quali ha fatto riferimento a Cacciari, Stefano Feltri ha risposto senza esitazione: "Sì, sono 4 i casi di potenzialmente morti correlati al vaccino". Una risposta che non ha soddisfatto Massimo Cacciari: "Non diciamo fesserie, sono 506 e la metà correlabili. Le informazioni non sono chiare. Io mi sono vaccinato con il rischio perché mi sono informato. Non si può obbligare in queste condizioni, si può consigliare e basta".

Massimo Cacciari ha posto la questione sul piano dei principi di tutela dello Stato e, alla domanda di Lilli Gruber che ha chiesto all'ex sindaco di Venezia una sua opinione sul paragone degli "evasori vaccinali come evasori fiscali" fatto da Stefano Feltri, prima è rimasto in silenzio e poi ha sbottato: "Ho esaurito le mie capacità. No basta! Tanto è un’emergenza perenne visto che le ondate si succedono. Quando il governo pensa che possa cessare? Lo Stato di emergenza perenne diventa Stato di eccezione che significa la sospensione delle garanzie costituzionali. Quali sono i criteri in cui lo Stato decide che l’emergenza è perenne o è finita?".

Il filosofo ha poi proseguito portando avanti la sua opinione, già espressa in una lettera aperta molto critica sull'attuale impostazione del Green pass: "Se si farà una legge verrà meno l’ipocrisia che il Green pass è un atto volontario quando di fatto è obbligatorio. Secondo me rimangono serissimi dubbi costituzionali.

Devono fare una legge e assumersi tutte le responsabilità delle conseguenze sull’assunzione di un farmaco".

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