Non vedente dalla polizia ma gli agenti la bloccano: "Il cane guida non può entrare"

L'episodio in un commissariato della Capitale: "Io sono cieca e lui è il mio cane guida". Ma niente: "Lei, col cane. Non può salire. Le persone col cane aspettano giù"

Non vedente dalla polizia  ma gli agenti la bloccano: "Il cane guida non può entrare"

La legge le consente di accedere con il proprio cane guida nei pubblici uffici ma per la polizia di Roma non può entrare nell'ufficio preposto ad accogliere le denuncie. È la singolare storia di Ada, raccolta dal Fatto Quotidiano. "Lei, col cane. Non può salire. Le persone col cane aspettano giù", "Ma lei è un poliziotto, io sono cieca e lui è il mio cane guida" e il surreale scambio tra la signora Ada e l'appuntato del Commissariato “Tuscolana” a Cinecittà.

35 anni, Ada si era recata dagli agenti per denunciare lo smarrimento della carta di identità, ma alla fine è stata costretta a rilasciare la sua denuncia nella sala d'attesa vicino ad altre persone senza alcuna tutela per la privacy. "Giro per Roma con il cane guida da anni e non mi era mai successo. Vada per il supermarket e il bar, ma la polizia che mi impedisce di entrare no, mai" spiega ancora la donna.

A nulla sono valse le proteste della signora "Scusi ma sono salita altre volte per fare denuncia in questi anni e non mi hanno mai fermata, poi la legge indica chiaramente che possiamo accedere agli uffici pubblici senza limitazioni, si informi, la prego" ma gli agenti sono stati irremovibili.

"Ma come, noi ciechi ci imbattiamo in mille difficoltà e prevaricazioni per le quali spesso dobbiamo affidarci alle forze dell’ordine e ora mi ritrovo a subire da voi lo stesso trattamento che mi riservano i pizzaioli, i parcheggiatori, i bagnini? Ma con che spirito posso affidarmi alla polizia se il trattamento e la conoscenza dei nostri diritti è questo?".

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