Cronache

La nuova vita di Ivana Cucco, l’ex brigatista promossa dirigente sanitario

Negli anni Settanta è stata la compagna del brigatista rosso Walter Alasia. Dopo aver pagato il suo conto con la giustizia, Ivana Cucco ha cambiato vita: oggi è dirigente dell'Asl di Novara con stipendio da 106 mila euro

Walter Alasia
Walter Alasia

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In relazione al sottostante articolo ai sensi della normativa della legge sulla stampa si richiedono le seguenti precisazioni.
La signora Cucco non è mai stata condannata per rapina.
Con riferimento al "primo arresto" non è affatto vero che la Dottoressa Cucco venne subito rilasciata: venne assolta dopo un anno e mezzo di carcerazione preventiva.
Non si fa alcun riferimento, nell'articolo, al fatto che la pena in seguito inflitta alla Dottoressa Cucco per reato associativo dalla Corte di Cassazione venne ridotta a due anni a seguito di dissociazione
La Dottoressa Cucco non ha partecipato ad un concorso interno, bensì pubblico.
Avvocato Fabio Rubagotti

La militanza rossa, il carcere, poi la laurea e ora una promozione a dirigente sanitario: la nuova vita dell'ex brigatista rossa Ivana Cucco.

Negli Anni '70 è stata la compagna di Walter Alasia, il terrorista delle brigate rosse che il 15 dicembre 1976 aveva partecipato alla gambizzazione del deputato Dc Massimo De Carolis. Militante a sua volta, Cucco è stata arrestata due volte: la prima all’indomani della morte di Alasia e subito rilasciata, la seconda per una rapina in un circolo culturale di Milano, dove lasciò volantini "inneggianti alle BR". Per quest'ultimo episodio, il 4 novembre 1986, la donna è stata condannata dalla Corte di Cassazione a quattro anni e sei mesi di reclusione per rapina e banda armata.

Dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, la dottoressa Cucco ha cambiato vita. Si è laureta in medicina con 110 e lode e una tesi sull'ipertensione in gravidanza. Nel 1989 è stata assunta dall'azienda sanitaria di Novara. Poi un mese fa, la 63enne ha partecipato e vinto un concorso interno alla sua Asl, venendo promossa direttore del "Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro". Stipendio lordo da dirigente statale pari a 106.206 euro e una qualifica "da ufficiale giudiziario".

Quando il quotidiano varesino "Prealpina" riporta la notizia, però, scoppiano le polemiche. "Per quei fatti ho pagato tutto. E ampiamente" replica lei sul Corriere della Sera. "Sull’oggi parla il mio lavoro - dichiara la dottoressa Cucco - una laurea con il massimo dei voti, un curriculum costantemente arricchito e pubblicato nella massima trasparenza sul sito della Asl, informata da subito del mio passato e di questa storia che ogni tanto riaffiora".

Quarant'anni fa "Rita", il nome di battaglia dell'ex brigatista, reclutava militanti, custodiva dossier su carceri di sicurezza, faceva rapine a mano armata "immobilizzando i presenti e impossessandosi di danaro", come riportato sulle carte del processo. Scontata la pena, però, Cucco ha ottenuto un certificato di riabilitazione e trent'anni fa ha avviato un percorso professionale nella prevenzione. Da lì ha fatto carriera con le ricerche sul rischio tumore in certe aziende piemontesi, gli interventi sui cantieri delle "morti bianche".

Di Alasia non vuole più parlare, così come della sua militanza nelle Brigate Rosse. Ha pagato per il suo passato e ora si concentra sul presente: la sua carriera alla Asl e la sua passione per il podismo.

"Uno quando ha saldato i suoi conti dopo quarant’anni dovrebbe essere lasciato in pace" conclude la dottoressa.

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