Cronache

Nuovi codici al pronto soccorso: stop attese infinite

Numeri da 1 a 5 e colori dal rosso al bianco. Il ministro Grillo: "Ripartiti 400 milioni di euro per ridurre le liste d'attesa"

Nuovi codici al pronto soccorso: stop attese infinite

Approvate le nuove linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero, che prevedono un nuovo sistema di codici per l'organizzazione dei pronto soccorso. Debuttano dunque colori e numeri, al fine di garantire un tempo massimo di attesa e la migliore assistenza possibile: codice 1 (rosso) Emergenza, ingresso immediato; Codice 2 (arancione) Urgenza, attesa massima 15 minuti; Codice 3 (azzurro) Urgenza differibile, attesa 60 minuti; Codice 4 (verde) Urgenza minore, 120 minuti; Codice 5 (bianco) Non urgenza, 240 minuti.

"In arrivo 400 milioni di investimenti"

Sul proprio profilo Facebook Giulia Grillo commenta con soddisfazione: "È un altro intervento che rende il mondo della salute più trasparente e vicino ai cittadini. Perché, non dobbiamo mai dimenticarlo, in Italia abbiamo il migliore sistema sanitario del mondo, anche se gli avvenimenti spiacevoli fanno più notizia e troppe volte si parla – sbagliando – in termini negativi di questo settore". In una nota pubblicata sul sito del Ministero della Salute si legge: "Approvato in primo luogo l'accordo sul decreto di riparto dei 400 milioni di euro al fine di ridurre i tempi di attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie. Le risorse, che serviranno per il potenziamento dell'infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup (Centro unico di prenotazione) saranno così ripartite per il triennio di riferimento. Il decreto traccia una road map per arrivare al 2021 al 100% delle strutture collegate al Cup digitale e le prenotazioni potranno essere fatte anche tramite app".

Fabiola Fini, presidente della Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi (Fimeuc), si è espressa su tale rivoluzione: "Passo avanti, utile per garantire una maggiore sicurezza ad operatori e pazienti. Ma non sono sufficienti a tagliare le attese nei dipartimenti di emergenza o in sovraffollamento. Servono investimenti concreti su personale, posti letto e tecnologie. Molto resta da fare".

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha detto la sua: "Cambiamento importante. Evoluzione basata su positive esperienze che si sono concretizzate in alcune regioni".

Non mancano però perplessità da parte di Francesco Rocco Pugliese, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu): "Non credo che ci sarà una riduzione dei tempi di attesa perchè il vero problema è che nei pronto soccorso italiani mancano all’appello 2.000 medici ed è il medico che deve visitare i pazienti.

Con un numero così esiguo di medici è impossibile rispettare i tempi massimi di attesa previsti per l’accesso ai pronto soccorso".

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