Onesti ma non troppo

Onesti ma non troppo

Conte licenzia Siri, Salvini, dopo tanto minacciare, incassa muto e Di Maio gongola. Dice il leader dei Cinque Stelle: «È la vittoria dell'onestà». Ma chi è lui per distribuire patenti di onestà prima che una sentenza definitiva abbia fatto chiarezza e giustizia (non tutte le fanno, ma un punto fermo ci vuole)? Domande a Di Maio: suo padre, raggiunto da un avviso di garanzia per reati ambientali, è onesto? Papà Di Battista, che non paga i dipendenti, è onesto? La Raggi, finita a processo, e assolta, per abuso d'ufficio e falso, era da considerare onesta quando ricevette l'avviso di garanzia? La sindaca di Torino, Chiara Appendino, a processo per omicidio, lesioni e disastro colposo oltre che per falso ideologico, è, secondo lui, nella categoria degli onesti?

È stato onesto, secondo il loro punto di vista, non impedire alla magistratura di indagare su Matteo Salvini per il caso Diciotti?

L'onestà è materia pericolosa, da maneggiare con cura, financo Gesù ci andava molto cauto. Usarla a intermittenza, secondo le convenienze politiche e personali, è cosa assai disonesta in sé. Per di più, trasformare la democrazia in un tribunale del popolo, come ha fatto ieri il governo, è un fatto grave per la società, più delle eventuali malefatte dei malandrini che, come dimostra la cronaca, sono sempre in agguato. Lo fanno i politici, di maneggiare l'onesta con disinvoltura, ma anche i magistrati non sono da meno. È stato per esempio disonesto gettare il governatore della Lombardia, Attilio Fontana - uomo sulla cui onestà ci scommetto - dentro l'inchiesta su presunte tangenti nel campo della gestione dei rifiuti. I fatti che gli vengono contestati - l'assunzione a undicimila euro l'anno di un suo socio di studio con il quale ha sempre condiviso l'attività politica - non solo non appaiono come un reato, ma non c'entrano nulla con le tangenti e i malaffari infamanti al centro dell'indagine.

Purtroppo questa è l'Italia, i politici fanno i giudici

e i giudici fanno politica. La rivoluzione promessa da Salvini non si è avverata e anche lui ha dovuto battere in ritirata. Per fortuna, dopo i fatti di ieri, è praticamente certo: presto si ritirerà anche questo governo.

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