Una famiglia costretta a mettere la propria casa all'asta, per colpa degli stranieri ospitati e del Comune che per anni, accusano i diretti interessati, avrebbe pagato in ritardo il dovuto.
I protagonisti di questa assurda vicenda sono Sonia Capannesi, pensionata di 67 anni, e suo marito Corrado Pari, 70enne ex elettricista. La signora Sonia era il gestore di un affittacamere a Impruneta che negli anni scorsi è finito all'asta. La casa è stata comprata da un cittadino albanese a 157mila euro, mentre già nel 2016 un'altra parte della proprietà era stata ceduta a 97mila (sempre da altri albanesi): tutti prezzi inferiori, e di molto, al valore di mercato.
All'inizio l'affittacamere di Sonia, era il 1999, iniziò a lavorare con i turisti. Come tutti. Poi la decisione di collaborare con il Comune per "dare una mano a chi era rimasto senza casa". L'amministrazione di Firenze, infatti, "per ospitare gli sfrattati, si avvaleva anche di affittacamere e alberghi economici", spiega la pensionata. "Mi sembrava doveroso, in una città comunista, essere solidali. Allora i valori della sinistra, ormai distrutti dagli oligarchi del Pd, erano importanti". L'accordo col sindaco Leonardo Domenici era quello di ricevere i pagamenti entro 4 mesi dall'emissione della fattura. Sonia intanto ristruttura e arreda i suoi locali e apre due mutui. Solo che la promessa dell'amministrazione cittadina ben presto trasforma in un incubo. "Il pagamento del Comune prevedeva il 'tutto incluso' - ricorda la donna, intervistata da La Verità -: i guadagni crollarono a causa delle utenze. Dopo otto mesi di magra, nel 2002, il Comune riprese a pagare, pur a singhiozzo, ma ormai ero invischiata con le banche. Consci delle nostre difficoltà economiche l' amministrazione Domenici pagò fino al marzo 2009. Ad aprile dovetti rifiutare gli alloggi, occupati dagli stranieri, agli operai dell'Atig bresciana costruzioni srl. Fu un grave mancato guadagno: in quel momento mi erano rimasti da pagare solo 22.000 euro di arretrati al Banco di Sicilia. Poi arrivò Matteo Renzi che abbandonò sia gli sfrattati, sia noi affittacamere con le case occupate".
Quando nel 2009 l'ex premier diventa sindaco di Firenze, è la denuncia della signora Sonia, per quanto l'affittacamere chiedesse di liberare gli appartamenti il Comune pare non si impegnasse in questo senso. "Nel 2013 Corrado scrisse a Renzi - spiega Sonia - denunciando la nostra drammatica situazione generata dal comportamento inqualificabile della sezione Sicurezza sociale del Comune. Essi, però, volevano far risparmiare le istituzioni, pur a prezzo della sofferenza e della salute di singoli cittadini. Potevano liberarci i locali consentendoci di sopravvivere, ma non fu loro intenzione". Durante l'amministrazione Renzi nell'affittacamere di Sonia e Corrado vivono una famiglia marocchina e una egiziana. Per sfrattare gli occupanti dopo aver vinto la causa in tribunale servono 2.850 euro che la famiglia non ha. Come spiega La Verità, "nel 2011, con 2.
850 euro versati dall'ente Monte Domini di via dei Malcontenti, braccio operativo del Comune e della Società della salute, Renzi saldò 'a saldo e stralcio' due anni e mezzo, utenze comprese, per l' occupazione della famiglia egiziana nel trilocale e sei mesi di quella marocchina nel bilocale. Con quella transazione, il Comune ci ha strozzato, non pagandoci circa 65.000 euro. E il danno fu maggiore: i mancati pagamenti fecero lievitare i costi sia dei mutui, sia di Equitalia. Così ci hanno rovinato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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