Triora - A oltre quattrocento anni dalla prima inquisizione, Triora, piccolo centro collinare dell'alta Valle Argentina, nell'entroterra di Taggia, in provincia di Imperia, potrebbe tornare protagonista di una nuova "caccia alle streghe". Questa volta, però, non si tratta più di giovani fanciulle messe sul rogo, perché accusate di essere scese a patti col demonio, ma parliamo di una cinquantina di migranti, che nelle prossime settimane dovrebbero trovare ospitalità in un ex albergo del paese, il "Colomba d'oro" e contro il cui arrivo è nato un comitato spontaneo dei cittadini che ha già raccolto oltre cento firme.
"Troviamo assurdo che in un paese di circa trecento abitanti, vogliano portare dai trentacinque ai cinquanta migranti - afferma Luana Bertol, promotrice del comitato "Pro Triora e il suo territorio" assieme a Daniela Coscioli e Angela Astini -. Lo sappiamo come andrà a finire: faranno comunella tra loro e non si integreranno mai con gli altri". Prosegue la Bertol: "Sia chiaro, questa non vuole certo essere una caccia alle streghe, ma i numeri che ci ha anticipato il sindaco Angelo Lanteri, sono, a nostro avviso, esagerati. D'accordo su cinque o sei stranieri, che potrebbero anche essere impiegati in un progetto lavoro, ma di più non se ne parla. Lo abbiamo visto anche in altri paese del nostro entroterra come è andata a finire".
In pochi giorni il comitato ha già raccolto un centinaio di firme. Ma il sindaco di Triora, Angelo Lanteri, cosa ne pensa? "Concordo con il Comitato sul fatto di contenere i numeri e ci rimettiamo alla decisione del Prefetto.
Si tratta di una trattativa privata tra la proprietà dell'albergo e la cooperativa che prenderà in affitto la struttura". L'argomento, comunque, tornerà al vaglio del prossimo Consiglio comunale di Triora, martedì prossimo, nel corso del quale il primo cittadino dovrebbe annunciare la propria posizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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