Cronache

Palermo, fratture per truffare l'assicurazione. Il racconto choc della vittima

Francesca è una delle decine di vittime della banda che fratturava le ossa alle persone per truffare l'assicurazione. E ora racconta la sua verità

Palermo, fratture per truffare l'assicurazione. Il racconto choc della vittima

"L'ho fatto per i miei figli, volevo una casa per loro. Mi avevano promesso 34 mila euro e 800 euro per le fratture: alla fine ne ho avuti solo 500".

A parlare è una delle vittime che è stata circuita dalla banda di criminali che per truffare l'assicurazione spaccava le ossa alle persone con dischi di ghisa. Le vittime erano tutte consenzienti, tutte con problemi economici, mentali o di tossicodipendenza. Per queste ragioni erano più facili da convincere. Accettavano di farsi rompere le ossa per qualche centinaia di euro che nella maggior parte dei casi non sono manco arrivate.

​Ad organizzare il tutto, era un perito assicurativo di Palermo, Michele Caltabellotta, che era a capo di una delle due gang che aveva il compito di provocare fratture ai complici, che avrebbero poi riscosso il denaro dall'assicurazone. ​La truffa è andata avanti fino a quando una delle vittime è morta. Da qui sono iniziate le indagini e gli agenti hanno portato alla luce due organizzazioni criminali, dedite alle frodi assicurative, realizzate attraverso la frattura agli arti di persone consenzienti.

Le fratture menomavano parti del corpo e costringevano per lunghi periodi all'uso di stampelle o della sedia a rotelle. E per contenere le urla di dolore delle vittime, le associazioni criminali somministravano in modo rudimentale delle dosi di anestetico, procurate da un'infermiera in servizio all'ospedale di Palermo. E visto l'handicap fisico, scattava il rimborso dell'assicurazione. Una parte sarebbe dovuta andare anche alle vittime, ma così non è (quasi) mai stato.

Ora a parlare in esclusiva a Repubblica è Francesca Calvaruso, una ragazza di 27 anni che ha deciso di entrare nel capannone degli orrori di Bagheria (Palermo) per motivi economici. Il suo racconto fa venire i brividi. Le cicatrici pure. La 27enne entra nei dettagli macabri del suo racconto e spiega come le hanno spaccato le ossa del braccio e del piede. "Non ho nemmeno urlato perché mi tappavano la bocca, un altro mi ha chiuso gli occhi con un nastro. Non guardavo altrimenti non sarei andata avanti", dice la giovane mamma in un'intervista a Repubblica.

La donna confessa che, dopo che i criminali spaccavano le ossa alle povere vittime, veniva inscenato un incidente, "dopo avermi rotto le ossa mi hanno lasciato per strada". Dei passanti si fermavano a prestare soccorso, arrivava l'ambulanza e lì scattava il rimborso dell'assicurazione. In cambio del denaro pattuito, le vittime dovevano stare zitte. Non dovevano raccontare la verità a nessuno. Nemmeno ai medici. Nessuno dovea sapere nulla di questo giro sporco di denaro che è costato caro a decine di persone. Tutte erano minacciate.

Ora, la giovane mamma ha denunciato quegli orchi, ma a sua volta è indagata.

Commenti