Paolo Maldini assolto per corruzione

L'ex calciatore, accusato di corruzione, scagionato anche in appello

Paolo Maldini assolto per corruzione

Secondo processo e seconda assoluzione per Paolo Maldini: il leggendario capitano del Milan e della Nazionale esce a testa alta anche del processo d'appello per l'inchiesta in cui era accusato di corruzione e accesso abusivo a sistemi informatici, per avere - secondo la Procura della Repubblica - chiesto informazioni riservate su un concorrente e pagato per evitare delle verifiche fiscali. Una accusa di cui Maldini si era sempre proclamato innocente. Per lui la Procura generale, che aveva impugnato l'assoluzione disposta in primo grado, aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi di carcere.

All'uscita dell'udienza, Maldini - affianco al suo avvocato Danilo Buongiorno - ha ritenuto che fosse il momento di raccontare come ha vissuto questi cinque anni da imputato. "Sono contento ma anche arrabbiato", ha spiegato. E ha spiegato di avere avuto la sensazione che essere un personaggio noto e popolare gli abbia procurato un trattamento particolare.

In attesa della sentenza, Maldini ha anche commentato con i cronisti l'esito del Mondiale azzurro. Gli è stato chiesto in particolare se, per come conosce le dinamiche interne alla Nazionale, è verosimile che nell'intervallo della partita con l'Uruguay i "senatori" abbiano chiesto la sostituzione di Balotelli. "La Nazionale - ha risposto - non è sempre la stessa, cambiano gli allenatori e i giocatori, e le dinamiche cambiano di conseguenza.

Io non conosco Prandelli e non conosco molti dei ragazzi che hanno giocato in Brasile. Ovviamente ci sono dei ruoli che vengono sempre rispettati ma è chiaro che se ci sono in campo giocatori dell'esperienza di Buffon la loro voce abbia un peso che non si può trascurare".

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