Papa Francesco si recherà oggi nella casa di reclusione di Paliano (Frosinone) per la celebrazione del Giovedì Santo con il rito della lavanda dei piedi ad alcuni detenuti.
Il quotidiano La Repubblica ha intervistato il Pontefice che ha parlato della sua ormai "tradizione" di andare a trovare i carcerati il Giovedì Santo, degli emarginati e del terrorismo. "Mi viene da chiedere con più forza la pace per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne", ha detto.
Sulla sua visita in carcere durante questa giornata Bergoglio spiega che si ispira al brano del giudizio universale che dice "Sono stato prigioniero e sono venuti a trovarmi". Il Papa pensa che questo mandato di Gesù valga per tutti, in particolar modo per il vescovo che è il padre di tutti.
"È un dovere che mi viene dal cuore - ha continuato - andare, farsi prossima degli ultimi, degli emarginati, degli scartati. Quando sono davanti a un carcerato, ad esempio, mi domando: perché lui e non io? Merito io più di lui che sta là dentro? Perché lui è caduto e io no? È un mistero che mi avvicina a loro".
Papa Francesco continua a sottolinere il fatto di sentirsi un peccatore e su coloro che si sentono scartati dice: "Il cuore di Gesù è sempre per loro, per gli esclusi, come tra l'altro la donna era percepita e rappresentata allora".
Poi rivolge un pensiero alle donne: "Tutti siamo messi in guardia, anche le comunità cristiane, da visioni della femminilità inficiate da pregiudizi e sospetti lesivi della sua intangibile dignità. Chi si sente scartato come i lebbrosi o i senzatetto si vergogna. Gesù invece ci rialza in piedi, ci dà la dignità. Quella che Gesù dona è una salvezza totale, che reintegra la vita della donna nella sfera dell'amore di Dio e, al tempo stesso, la ristabilisce nella sua dignità".
Infine rivolge una considerazione agli atti terroristici che si stanno verificando in questi ultimi giorni: "Penso che oggi il peccato si manifesti con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell'abbandono dei più fragili. Mi viene solo da chiedere con più forza la pace per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne".
"Il secolo scorso è stato devastato da due guerre micidiali - continua il Papa -, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti.
Oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi. La violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato. Rispondere alla violenza con la violenza conduce, nella migliore delle ipotesi, a migrazioni e a immani sofferenze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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